Oggetto di questa riserva sono le montagne (i vulcani spenti “Fossa delle felci” e “Monte dei porri”) dell’isola di Salina, la seconda per estensione, dopo Lipari, delle Eolie. Le due alture, simili a un sensuale seno di donna, caratterizzano inconfondibilmente il profilo dell’isola vista dal largo e hanno determinato il suo antico nome di “Didyme” che significa, per l’appunto, gemelli.
Salina è la più fertile delle Eolie. Qui si raccolgono le uve pregiate da cui si ricava il vino Malvasia di Salina, si coltivano i capperi esportati in tutto il mondo e per lunghi anni si è espletata una proficua attività marinaresca. E qui, per la precisione a Pollara (caratteristico agglomerato di case sull’orlo di un precipizio formatosi dall’immane collasso del cratere di un antico vulcano) è stato girato un film che ha reso noto il luogo anche al grande pubblico.
Il Monte dei porri (860 metri), posto ad occidente, è più selvatico mentre il Fossa delle felci (962 metri), posto a oriente, è più ospitale e ricco di vegetazione. In tre ore di cammino è possibile raggiungerne la vetta (il tetto delle Eolie) e quindi poter osservare tutte e sette le isole e se la giornata è limpida, in lontananza, anche la cima dell’Etna. Lungo il sentiero il bosco è rigoglioso di enormi castagni, querce, pini, lecci, ricchi cespugli di erica e, ovviamente, di felci che aumentano sempre più per numero e dimensioni, fino a diventare enormi, man mano che si procede verso il cratere.
La fauna è varia. Per quella terrestre si citano il Coniglio selvatico, il Ghiro e la Lucertola eoliana (“Podarcis raffonei”). Per l’avifauna in primavera ed autunno transitano migratori come Pellicani, Aironi rossi e cenerini, Gru, Oche selvatiche e Cormorani mentre stanziali sono la Berta maggiore e minore e, tra i rapaci, il Falcome mediterraneo, il Falco cuculo e il raro Falco della regina (“Falco eleonorae”), simbolo naturalistico dell’isola e splendido esemplare dalle spettacolari tecniche di volo e dall’imponente apertura alare.
La riserva è stata istituita con Decreto regionale del 14 marzo 1984 ed è affidata in gestione alla Provincia di Messina.
Non va sottaciuto, infine, il sorprendente patrimonio culturale di miti e leggende popolari non solo di Salina ma delle Eolie tutte a cui ha dedicato appassionati studi l’antropologa M. M. Maffei.