La riserva, estesa circa 230 ettari in territorio dei Comuni di Cefalà Diana e Villafrati in provincia di Palermo, è stata istituita allo scopo di tutelare il percorso idrologico termale che comprende i “Bagni di Cefalà Diana” e la nicchia naturale del “Monte Pizzo Chiarastella” (metri 670 s.l.m.) dove si registra, tra l’altro, la presenza di numerose grotte al cui interno sono stati rinvenuti graffiti e resti umani preistorici di età eneolitica (3500-2000 a.C.).
Ampie valli e piccoli rilievi ne caratterizzano il terriorio, arricchito da numerose specie botaniche (Euforbia arborea, Palma nana, Carrubbazzo, Pero mandorlino, Leccio, Edera, Orchidee) fra le quali è particolare il Legno-puzzo, noto per il suo odore sgradevole. Anche la fauna è tipica, come la flora, dell’area mediterranea (Volpe, Coniglio selvatico, Donnola, Biacco, Biscia d’acqua) con un’avifauna abbastanza ricca (Passera sarda, Cappellaccia, Zigolo nero, Ballerine bianche e rapaci diurni e notturni).
La caratteristica principale della riserva, però, è rappresentata dalla sorgente di acqua calda dei Bagni che sgorga ad una quota di 380 metri, utilizzata in antichità per la cura di malattie reumatiche e della pelle. In superficie l’acqua ha una temperatura di circa 36° C. mentre sul fondo del bacino raggiunge livelli di 70° C. e alimentava una Struttura termale di architettura araba (di interesse botanico le alghe termofile connesse ai condotti e ai serbatoi) ad oggi ottimamente conservata.
L’edificio è di forma rettangolare, comprende una serie di vasche inclusa la sorgente, è sormontato da una volta ogivale con fori di areazione e da un setto murario a tre archi poggiati su esili colonnine di marmo con eleganti capitelli in terracotta che separano la zona anteriore con tre vasche da quella posteriore con un’unica vasca. Le mura perimetrali interne accolgono delle nicchie che secondo il costume degli arabi, servivano a custodire il vestiario dei bagnanti oppure da stufa per la sudorazione.
Nelle vicinanze il Castello di Cefalà Diana edificato anch’esso durante la dominazione mussulmana dell’isola.
La riserva è stata istituita con Decreto dell’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente del 29 novembre 1997 ed è affidata in gestione alla Provincia di Palermo.