Le Serre della Pizzuta sono un sistema di monti la cui cima più alta è quella della Pizzuta (m. 1.333). Il paesaggio della riserva – estesa 393 ettari in territorio del Comune di Piana degli Albanesi (PA) – è dominato da ambienti rupestri e da boschetti di Leccio e Roverelle. Si trovano anche Olmo campestre, Acero campestre, Acero minore e Frassino, anticamente coltivato per produrre la manna. Nel sottobosco sono presenti Biancospino, Prugnolo, Asparago spinoso, Rosa di San Giovanni, Ginestra spinosa, Erica arborea, Falso pepe montano, Viola calcarata, Fiordaliso della Busambra, Camomilla delle Madonie. Di rilievo la “Lingua cervina”, felce dall’aspetto inconsueto e sottoposta a tutela, attualmente impiegata in omeopatia. Il bosco ospita: Volpe, Gatto selvatico, Martora, Donnola. Si sposta fin qui a cacciare la rara Aquila di Bonelli mentre sono purtroppo scomparsi gli avvoltoi come i Grifoni e i Capovaccai. Una nota ecologica curiosa consite nel più grosso roditore presente in Sicilia, l’Istrice, che normalmente è in regressione mentre in quest’area è presente significativamente.
L’origine della Serra risale a 250 milioni di anni fa e il carsismo vi ha originato la Grotta dello Zubbione e quella del Garrone. La prima è una cavità tra le più belle in Sicilia (bellissime la Sala dell’Obice e la Saletta delle Conche), mentre la Grotta del Garrone (o del Ladrone) presenta due laghetti formatisi per lo stillicidio dell’acqua dalle rocce. Il microclima ha consentito la sopravvivenza a due diverse specie di felci rarissime per la Sicilia e in entrambe le grotte si rifugia un pipistrello ormai raro in tutt’Italia: il Ferro di cavallo maggiore. Si racconta che in queste zone già gli Arabi utilizzassero buche scavate nella montagna per conservare la neve poi utilizzata nella preparazione dei sorbetti. E fino agli inizi del ‘900 i contadini lavoravano nelle neviere. La neve veniva raccolta in buche, pigiata e coperta da un letto di paglia su cui veniva compressa altra neve. Le balle di neve, avvolte nella paglia, venivano poi caricate sui muli e trasportate di notte fino in città. In zona anche Portella della Ginestra dove il 1 maggio del 1947 avvenne la famosa strage.
La riserva, istituita con Decreto regionale 744 del 10.12.1998 è affidata in gestione all’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana. Nelle vicinanze l’Oasi Lago di Piana degli Albanesi gestita dal WWF su concessione dell’Enel, proprietaria dell’area. In prossimità dei numerosi ruscelli che si riversano nel lago ci sono boschetti con Pioppi secolari e spettacolari Salici, oltre a un’avifauna ricchissima.