Monte Cofano (m. 659) è un promontorio che separa due golfi, quello omonimo e quello di Bonagia. L’imponenza delle sue stupende guglie costituisce l’attrattiva principale di questo monte solitario che domina sul mar Tirreno. La riserva ricade nel Comune di Custonaci (TP), si estende per 538 ettari ed ospita alcune entità endemiche, tra le più interessanti delle quali l’Erica sicula la cui diffusione in Sicilia è limitatissima (la sua esistenza sul fianco settentrionale del monte è ristretta a pochi esemplari). Tra gli altri endemismi: Brassica drepanensis o Cavolo di rocca, Euphorbia bivonae, Centaurea ucriae o Fiordaliso di Sicilia e Asperula rupestris o Stellina di Sicilia. Il monte risulta popolato dalla Palma nana in gariga e dall’Ampelodesma che occupavano un posto importante nell’economia del luogo in quanto utilizzate per fabbricare ceste, corde e scope. Gli ambienti della riserva ospitano diverse specie di uccelli ed è possibile anche avvistare alcuni rari esemplari stanziali come Falco pellegrino, Gheppio e Poiana. Tra le specie rupestri il Corvo imperiale, il Colombo selvatico e il Rondone.
Il tratto costiero è tra i più interessanti della Sicilia occidentale. La costa, prima bassa e rocciosa, si alza gradualmente fino a creare, nel versante nord-ovest, falesie a strapiombo sul mare. Calette rocciose, spiaggette ciottolose e “trottoir a vermeti” si alternano. La base sommersa del monte costituisce, a 500 metri al largo, gli “orli del Cofano” profondi circa 35 metri e detti “Secche del Saraceno”, sulle cui pareti un tempo si pescava il corallo rosso lavorato dagli artigiani trapanesi. I fondali antistanti sono rocciosi e ripidi e su qualche spuntone, in profondità, si può trovare ancora qualche colonia di corallo. In tutto il litorale sono state scoperte numerose sorgenti di acqua dolce, in prossimità delle quali crescono particolari alghe adattate alla bassa salinità. La fauna ittica è ricca e diversificata ed è facile incontrare sottocosta branchi di delfini, e non di rado qualche esemplare di squalo a seguito dei tonni che in primavera si avvicinano per la riproduzione.
La storia del monte ha avuto certamente un legame con gli avvenimenti di cui sono stati protagonisti i popoli antichi che si sono insediati in questa estremità della Sicilia (Fenici, Greci, Romani). Di tempi più recenti, invece, rimangono specifiche testimonianze nelle famose torri di guardia che facevano parte del sistema di fortificazioni esistenti sulle coste siciliane a difesa dai pirati turchi. La riserva è stata istituita con Decreto regionale 486 del 25 luglio 1997 ed è affidata in gestione all’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana.