Si estende per 1700 ettari di natura incontaminata tra Scopello e San Vito Lo Capo (TP) ed è la prima riserva naturale della Sicilia ad essere stata istituita, nel 1981. Allora fu una vittoria degli ambientalisti, che bloccarono la speculazione che aveva previsto strade e case lungo una costa senza eguali; oggi è uno dei maggiori richiami turistici della zona con migliaia di visitatori. La sua fama si deve soprattutto alle coste frastagliate e ricche di insenature e alle splendide acque dove fino ad una trentina di anni addietro nuotava la Foca monaca. Il mare davanti la riserva è ancor oggi una sorta di santuario per diverse specie di pesci attirati dai fondali e dal cibo: i Delfini sono di casa e non è infrequente l’incontro con i Pescispada o con i grossi cetacei Grampo grigio e Capidogli; capita pure di avvistare i Tonni, che spesso sono seguiti dagli Squali e ancora oggi dalle alture dello “Zingaro” è possibile scorgere le pinne di maestosi (e innocui) Squali Volpe e financo di rari Squali bianchi. Tanto che la presenza di questi enormi pesci nell’antichità diede alla costa l’appellativo di “Cetaria”. Il litorale si sviluppa per circa otto chilometri con tratti di falesie a strapiombo e calette molto belle.
Ma limitare all’aspetto “marino” l’interesse della riserva sarebbe errato: nel suo cuore si trova la Grotta dell’Uzzo, uno dei siti preistorici più importanti dell’isola, dove è stato riportato alla luce l’ambiente in cui viveva l’homo sapiens otto-dieci mila anni addietro, mentre la Torre dell’Uzzo, nei pressi della grotta, rientrava nel sistema di difesa costiero. Lungo la costa sono stati restaurati alcuni casolari, creando rifugi, aree di riposo, e anche un museo della civiltà contadina con una tonnara in scala. All’interno della riserva il paesaggio diventa montuoso e culmina nelle vette dei Monti Scardina, Speziale, Passo del Lupo e Acci con la sua cresta dolomitica. Dal punto di vista naturalistico lo “Zingaro” è impareggiabile: regina incontrastata è la Palma nana ma si trovano anche Frassini, Carrubi, Olivi e Mandorli. Nella riserva vivono molte piante rare ed endemiche (Fiordaliso di Sicilia, Limonio di Todaro, Orchidea di Branciforti, Timo spinosetto, Giaggiolo, Speronella, Perpetuino). Dal punto di vista faunistico sono una quarantina le razze di uccelli che vi nidificano, tra cui Gheppi, Nibbi, Taccole, diversi Falchi ed anche la rara Aquila del Bonelli. Sono tre i percorsi che attraversano la Riserva, che va visitata solo a piedi: uno lungo la linea di costa, il secondo dalla costa alla montagna per fare ritorno al mare, il terzo è un circuito completo.
L’incantivole riserva – descritta come uno spicchio di paradiso terrestre capace di regalare forti emozioni e istituita con l’art. 33 della Legge regionale 98 del 6.5.1981 – è affidata in gestione all’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana.