Le origini del bosco si perdono nel tempo: se ne ha notizia da quando nell’XI secolo Ruggero D’Altavilla lo concesse ai locali per il sostegno ricevuto contro i saraceni. La riserva (area verde più grande di Sicilia dopo Ficuzza) occupa 6500 ettari nei Comuni di Caltagirone e Mazzarrone (CT), sul versante meridionale degli Erei. Si estende nei pressi del minuscolo Borgo di Santo Pietro, su un altopiano sabbioso solcato da valloni, adagiata su vaste pianure, alcune colline, le vallate dei torrenti Terrana, Ficuzza e Ogliastro e gli altipiani di Molara, Centosalme, Piano Chiazzina, Stella, Chiesa e Lupo. Il bosco confina con la Sughereta di Niscemi con la quale un tempo formava una immensa foresta di querce di circa 30.000 ettari. Si tratta comunque, ancora oggi, di una delle aree verdi più rigogliose, con una vegetazione estremamente varia dalla quale ogni tanto sbucano una sorgente d’acqua, piccole cascatelle e rivoli. Il territorio racchiude anche testimonianze antropiche tra cui particolare rilevanza assumono i mulini. Nell’area, la Stazione Sperimentale di Granicoltura, il Museo della Macchia Mediterranea e il Centro Recupero Testuggini.
La riserva è interessata da grande varietà di specie vegetali: oltre 300, fra cui alcune rare. Si distinguono tre habitat principali: la sughereta, la lecceta e la gariga. Gran parte delle Querce da sughero di un tempo sono scomparse e ne rimangono una cinquantina, oltre ad alcuni Carrubi di oltre tre metri di circonferenza e alcune Roverelle. Nella contrada Molara fa mostra di sé un esemplare di Quercus suber che raggiunge i 6,2 metri mentre nelle altre contrade si estende per alcune decine di ettari un bosco di Lecci. Nel sottobosco, specie arbustive come Corbezzolo, Erica arborea, Biancospino, Mirto, Fillirea e Citiso. Nella gariga formazioni di Rosmarino, Timo, Erica, Lentisco e Palma nana. Per la fauna si trovano circa 96 specie di uccelli fra stanziali, svernanti, migratori e occasionali. Tra i rapaci: Gheppio, Grillaio, Poiana e Allocco e, durante il periodo di passo, anche l’Aquila minore e il Biancone. Più una specie rara, il Picchio rosso maggiore, numerosi passeriformi e il Gruccione, un migratore molto colorato che nidifica in pochissime altre aree della Sicilia. Lungo i corsi d’acqua Garzette, Aironi cinerini e Martin pescatori. Nel sottobosco diversi rettili e anfibi. Tra i mammiferi, Coniglio selvatico, Lepre, Volpe, Donnola, Topo selvatico, Gatto selvatico e Istrice.
Sentieri nel bosco portano alle vallette Fontana del Cacciatore e della Molara, le zone più belle della riserva che, istituita con Decreto Regionale 116 del 23.3.1999, è affidata in gestione all’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana.