La riserva è stata istituita al fine di “salvaguardare le formazioni residue autoctone di Pinus halepensis e di ricostituire la pineta nelle aree degradate”. Ricade nei territori di Vittoria, Comiso e Ragusa ed è estesa 3600 ettari. In pratica, il Pino D’Aleppo (il cui areale comprende strettamente le coste più calde del Mediterraneo) allo stato spontaneo è oramai scomparso dal resto della Sicilia e vegeta con rigoglio solo ed esclusivamente in quest’area nella valle dell’Ippari, nella Piana di Vittoria, al limite sud occidentale dell’altipiano ibleo. Il fiume (dedicato al dio dei cavalli per i numerosi allevamenti in zona), scorre nella splendida valle i cui versanti in passato erano ricoperti da boschi molto fitti. Ed è assai probabile che al fiume dovessero essere affidati i tronchi tagliati dai boschi lungo le sue sponde, che la corrente trascinava verso la foce. La pianura tra i fiumi Ippari e Acate era detta “Plaga Mesopotamica“, terra tra due fiumi (di richiamo mediorientale), ospitò numerosi colonizzatori Greci; e vi sorse la città di Camarina.
Da Vittoria verso S. Croce Camerina si incontra un bosco, di origine autoctona e naturale, di Pini d’Aleppo: pini particolari, dal portamento contorto e sofferente. Allo stato spontaneo questa specie è oramai scomparsa dal resto della Sicilia e qui rappresenta un lembo relitto dell’originaria foresta che ricopriva in passato il territorio. E’ un pino litoraneo che si può rinvenire nelle pinete delle terre circummediterranee, un albero elegante, dal portamento estroso, più variamente e riccamente ramificato degli altri pini litoranei (Pino domestico, Pino da pinoli, ecc). La chioma è più rada e di colore più pallido, tondeggiante in alto ma talvolta variamente suddivisa sui rami e sui tronchi contorti. Vive di preferenza nella fascia più calda e asciutta dei nostri litorali ed è l’albero più adatto a rimboschire sterili litorali. Lungo la vallata, oltre al Pino d’Aleppo, è possibile trovare rari, maestosi e secolari esemplari di Lentisco, Ilatro comune, Alaterno ed esemplari isolati di Terebinto e Corbezzolo. Nella zona più prossima al mare vegeta la rara Quercia spinosa, dalle caratteristiche ghiande, Ginepro rosso e Ginestra bianca. Altre specie sono Artemisia, Palma nana, Efedra fragile, varie specie di Euforbia, Calicotome, Timo, Ononide, Rosmarino, Spazza forno, Erica, Ferula, Salsapariglia, varie specie di Orchidee e di Cisti. Lungo le rive del fiume, Pioppi, Salice bianco, Salicone e un folto e rigoglioso Canneto. La fauna è varia. Tra i mammiferi, Donnola, Riccio, Istrice, Coniglio, Lepre, Volpe. Per gli uccelli, Cardellino, Verzellino, Merlo, Upupa. Tra i rapaci diurni, Poiana, Gheppio, Falco di palude; tra i notturni, Civetta e Barbagianni. Alla foce del fiume, contro la malaria, è stata introdotta la Gambusia, piccolo pesce che si nutre di larve di zanzare. Tra i crostacei il Granchio di fiume. La riserva (ex Pineta di Vittoria), reistituita con Decreto Regionale dell’8.6.1990, è affidata in gestione alla Provincia di Ragusa.