La riserva, estesa 1500 ettari, rappresenta un’importante zona umida internazionale in un tratto di 8 Km di costa in territorio di Noto (SR). Lo strepitoso “successo” ecologico di Vendicari è dovuto al clima mite, all’amenità del sito e soprattutto alla multiformità del suo habitat ripartito in costa rocciosa, costa sabbiosa, macchia mediterranea, pantani salmastri e d’acqua dolce, saline, garighe e aree coltivate. Si sviluppa essenzialmente su cinque pantani: il Piccolo, il Grande, il Roveto, il Sichilli e lo Scirbia e il principale è quello del Roveto, scelto da numerose specie di uccelli migratori, dai Fenicotteri ai Cigni reali, dalle Spatole agli Aironi. Di notevole interesse naturalistico, poi, l’isolotto di fronte alla riserva. Il tutto ammantato da una lussureggiante macchia mediterranea e affiancato da interessanti testimonianze dell’opera dell’uomo: le vestigia della Via Elorina, la tonnara settecentesca di Bafutu, le vasche-deposito di uno stabilimento per la lavorazione del pesce, l’antica torre sveva e la chiesetta bizantina della Trigona.
La fauna è ricchissima di uccelli (180 le specie censite) e varia in base alle stagioni: in estate i pantani si riducono di profondità per l’evaporazione e non offrono le opportunità primaverili. In giugno-luglio restano solo pochi migratori. A metà agosto, invece, è in pieno svolgimento la migrazione autunnale per cui è possibile avvistare Aironi cinerini, Garzette e le rare Spatole che, fatto eccezionale, qui accorrono numerose e con regolarità. Alle prime piogge arrivano trampolieri come Gambecchi e Piovanelli di ritorno dalle aree di riproduzione e si trattengono sino a ottobre. A fine ottobre le varie specie d’anatra, mentre ai primi di novembre gabbiani provenienti dal Mediterraneo orientale. In autunno è possibile avvistare i bellissimi Fenicotteri provenienti dalla Camargue francese, che qui fanno tappa durante la migrazione che li porterà a trascorrere l’inverno in Tunisia. In dicembre vengono le Folaghe, che non sono regolari, e ancora Oche, Cigni reali, anatre, soprattutto Volpoche che qui rappresentano la maggiore popolazione svernante d’Italia, scelte a simbolo della riserva. Qui svernano regolarmente anche l’Upupa e il Pettazzurro che trascorrono l’inverno in Africa e sul mare, in questo periodo, le Sule pescano a pochi metri dalla costa e gli Stercorari intorno all’isola. Sverna qui anche l’Occhione, trampoliere in rapido declino in Europa. A febbraio inizia la migrazione degli svernanti che risalgono verso le zone di nidificazione. A fine marzo e per tutto aprile ci sarà il massimo della varietà: tra i limicoli si distingue il Cavaliere d’Italia e, tra le presenze più curiose, il Mignattaio, un ibis dagli splendidi riflessi color porpora. Nello stesso tempo passano Tortore, coloratissimi Rigogoli, Cuculi e Upupe e passeriformi di ritorno dall’Africa. A Vendicari nidificano il Fratino, le Gallinelle d’acqua, i Porciglioni, le Cannaiole e qualche Tuffetto.
In differenti zone domina la gariga a Timo arbustivo, Palma nana e Spinaporci. Nelle radure, in autunno, fiorisce la Mandragora. Nella costa rocciosa Finocchio di mare e Statice siracusano. Nelle paludi Salicornia fruticosa e glauca. Il canneto consente la nidificazione. In posizione più riparata dal mare si insedia una peculiare vegetazione: la macchia a Ginepro coccolone, con una ricca corte di essenze tra cui l’Ephedra fragilis, che si trova solo in Sicilia, Sardegna e Calabria.
La riserva, dotata di un’apposita rete di senteri, è stata istituita con Decreto Regionale 81 del 14.3.1984 modificato il 28.4.1995 e il 22.10.1999 ed è affidata in gestione all’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana.