La riserva è stata istituita il 18 aprile 2000, con Decreto dell’Assessorato Regionale al Terrirotio e Ambiente n. 82, al fine di tutelare la fauna (in particolar modo i tanti volatili che ivi nidificano) e la flora presenti nelle due isole appartenenti all’arcipelago delle Pelagie; mentre la zona di mare antistante entrambe le isole è protetta (insieme a quella che circonda Lampedusa) dall’area marina “Isole Pelagie” istituita con Decreto del Ministero dell’Ambiente del 21 ottobre 2002.
Linosa è l’unica isola delle Pelagie di origine vulcanica; è costituita da quattro centri eruttivi: Monte Rosso (la vetta più alta), Monte Vulcano (a sud-est), Monte Bandiera (ai cui piedi sorge il centro abitato) e Monte Nero che si apre sul mare a Cala Pozzolana di Ponente. Rappresenta un ambiente molto particolare in cui crescono oltre 200 specie vegetali fra cui l’endemico “Erodium neuradifolium linosace”. Muschi e licheni misti a vegetazione rupestre costituiscono il tipico paesaggio linosano.
La ricchezza faunistica dell’isola è tale da essere stata inserita nell’elenco delle più importanti aree europee di nidificazione e vi è presente una delle due grandi colonie mediterranee di Berta maggiore. A Linosa, inoltre, la spiaggia della Pozzolana (insieme alla spiaggia dell’Isola dei Conigli di Lampedusa) è un sito di regolare ovodeposizione di “Caretta caretta”, la tartaruga marina più famosa nel Mediterraneo.
Sullo scoglio disabitato di Lampione – dove l’unica costruzione umana è un faro e l’approdo è a dir poco impropabile – la riserva naturale è di tipo integrale. L’isola fa parte, come Lampedusa (che dista circa 18 km) della placca continentale africana, al contrario della più lontana Linosa (60 km) che fa ancora parte della zolla siciliana. Molti uccelli migratori sostano qui regolarmente e vi nidifica ancora il Falco della regina mentre sott’acqua si riproducono lo Squalo bianco e altre specie di squali pelagici ed è possibile avvistare facilmente i Delfini. I fondali sono di origine lavica e nascondono grotte ricche di ittiofauna (principalmente Cernie, Scorfani, Murene e crostacei tra cui l’endemico Armadillidium hirtum pelagicum), Gorgonie e alghe variopinte. La flora è composta da 30 specie; da segnalare la presenza del “Daucus rupestris”, particolare carota selvatica endemica.
la riserva è affidata in gestione all’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana.