La riserva tutela un importante sistema carsico in territorio di Melilli (SR). Le grotte costituiscono un pregevole esempio che, per il difficile accesso, restano ancora meta di esperti speleologi mentre l’ambiente epigeo, di oltre 70 ettari, mostra aspetti paesaggistici di grande pregio, con specie endemiche esclusive, rare e minacciate. Vero e proprio laboratorio naturalistico all’aperto, è allocata in due piccole e profonde valli fluviali separate da un altopiano e le “cave” (così si chiamano localmente le valli fluviali) sono quelle dei torrenti Belluzza e Cugno di Rio, nei Monti Climiti, impostate su una faglia di un ampio sistema tettonico.
La grotta Villasmundo si apre, con il suo piccolo ingresso, alla base di una parete del torrente Cugno di Rio e si sviluppa per oltre 2 Km. Abbondanti e bellissime le concrezioni che ricoprono le pareti con stalattiti, stalagmiti, colonne e drappeggi in continua evoluzione per l’attivo carsismo. E’ articolata in 4 elementi: un corso d’acqua principale, un affluente a regime variabile, un torrente a carattere temporaneo e un lago terminale di circa 450 mq e profondità massima di 56 metri. L’ingresso della grotta S. Alfio, a circa 60 m. più a valle del precedente, immette in un sistema ipogeo più piccolo, con uno sviluppo complessivo di oltre 400 metri.
Per la flora, accanto a Leccio e Quercia virgiliana si osservano Olivastro, Mirto, Lentisco, Terebinto, Carrubo, Alaterno, Fillirea, Calicotome, Pero selvatico, Biancospino e piante quali Rosa sempreverde, Clematide, Salsapariglia, Viticella. Non mancano piante di rilevanza scientifica come l’”Urtica rupestris”, rarissima specie endemica relitta del Terziario e l’altro raro endemismo siculo “Cymbalaria pubescens”. Spiccano pure il “Sarcopoterium spinosum”, presente in Sicilia solo negli Iblei, il Timo, l’endemica “Calendula suffruticosa subsp. Gussonei” e alcune orchidee spontanee. Per la fauna, oltre a Coniglio selvatico, il Riccio e l’Istrice e tra i carnivori: Volpe, Donnola, Martora. Per l’erpetofauna il Biacco maggiore, Natrice dal collare, Rana esculenta, Lucertola campestre, Ramarro, l’endemica Lucertola siciliana, il Gongilo ocellato, il Rospo comune e il raro Colubro leopardino, meraviglia della natura. Per l’avifauna, assieme a Ghiandaia, Gazza, Colombaccio, sono presenti: Passero solitario, Averla capirossa, Coturnice sicula, Poiana, Gheppio e Allocco. Per la fauna ipogea l’artropode “Armadillidium decorum”.
La riserva, istituita con Decreto regionale del 4 novembre 1998, è affidata in gestione al Cutgana dell’Università di Catania.