La riserva è ubicata nella Sicilia centro-occidentale e precisamente nella fascinosa Rocca di Entella ai cui piedi c’è la Diga Garcia che sbarrando il fiume Belice Sinistro ha dato origine al lago artificiale omonimo, diventato riferimento anche di molti uccelli migratori che vi sostano durante lo svernamento. Il territorio comunale è quello di Contessa Entellina (PA) e la Grotta, motivo dell’istituzione della riserva, si sviluppa all’interno della Rocca (metri 557 s.l.m.), rilievo isolato ed area archeologica posto a monte della confluenza del fiume Belice Sinistro con il Belice Destro. In tutto questo promontorio le acque piovane si infiltrano nelle rocce gessose, estremamente solubili e di facile modellabilità, generano una grande varietà di forme carsiche superficiali e quindi si infiltrano nelle fratture, scavando nel loro percorso le grotte.
La grotta di Entella è una cavità ormai inattiva, poiché al suo interno non vi è più scorrimento costante di acqua. L’ingresso, di forma vagamente ellittica (metri 1,50 x 1,40), si apre alla base della parete ovest della Rocca, ad una quota di 388 metri. Era il punto in cui le antiche acque ritornavano alla luce dopo il percorso nel cuore della montagna. Il tratto iniziale è costituito da una galleria meandriforme attraverso la quale si raggiungono le parti più interne, passando per grandi saloni, piccoli salti, tratti appena percorribili per le ridotte dimensioni, scivoli e pozzi. Le pareti, costituite da macro cristalli di gesso, luccicano alla luce delle torce, mentre incantevoli infiorescenze e splendide stalattiti e stalagmiti contribuiscono a rendere ancora più suggestivo questo scenario da fiaba. Sulle pareti si notano i segni che l’acqua ha lasciato nel suo incessante scorrere. Numerose sono le leggende che si tramandano da padre a figlio sulla grotta e il nome “Grotta dei Dinari” è sicuramente da collegare ai racconti che la vogliono come custode di un immenso tesoro.
La parete rocciosa è luogo di sosta o nidificazione di molte specie di uccelli, in particolare rapaci (Poiana, Falco pellegrino, Gheppio) e vi si è insediata vegetazione rupicola di specie adatte ai sub-strati gessosi. Sulla sommità i resti di Entella, con Erice e Segesta una delle tre città siciliane di origine elima. La riserva – istituita con Decreto Regionale del 16.5.1995 integrato l’11.8.1995 e modificato il 4.11.1998 – è affidata in gestione al Club Alpino Italiano.