Gli scogli più celebri di Sicilia si trovano nello specchio di mare di fronte Aci Trezza (CT). Il piccolo arcipelago comprende l’Isola Lachea, il Faraglione grande (o di Santa Maria), il Faraglione di mezzo e il Faraglione degli uccelli; più due piccoli scogli a fianco (e altri tre faraglioni che però non superano il pelo dell’acqua). Spettacolari paesaggisticamente, sono anche di interesse naturalistico per le specie di alghe a cui si affiancano posidonie e coralli tutelati anche dall’Area Marina Protetta “Isole Ciclopi” istituita dallo Stato nel 2004. Il mito li interpreta come i massi scagliati dal ciclope Polifemo contro la nave di Ulisse, ma si tratta, come la rupe di Aci Castello, del frutto di eruzioni sottomarine avvenute 500.000 anni fa nel golfo “pre-etneo”, lo specchio di mare che occupava la parte meridionale dell’area dove ora c’è l’Etna. Processo che diede poi atto al sollevamento della zona (tuttora in corso) ed alla copertura delle colate sottomarine con nuovi prodotti eruttivi da cui trae origine il massiccio vulcanico etneo come oggi lo vediamo.
L’Isola Lachea è la più grande degli isolotti ed è separata dalla terraferma da un fondale sabbioso e pianeggiante profondo al massimo 12 metri. Vi sono stati rinvenuti un’ascia litica e una tomba a grotticella artificiale attestanti la presenza umana fin dalla preistoria. Lungo la scalinata che si diparte dall’ingresso nord dell’isola sono presenti due piccole cisterne scavate nella roccia in una delle quali è stato rinvenuto materiale ceramico che ne testimonia la frequentazione in età tardo romana. Si individuano anche resti di un’antica fortificazione fenicia e di un luogo di culto bizantino (frequentazione in età bizantina confermata anche da monete ivi rinvenute) mentre nella piccola costruzione che vi insiste c’è un piccolo ma prezioso museo ittico.
La riserva protegge sia valori paesaggistici che elementi faunistici e vegetazionali di grande interesse scientifico. Oltre agli uccelli, presenti con specie stanziali e di passo, e alla lucertola endemica “Podarcis sicula ciclopica”, la fauna annovera numerosi invertebrati e una ricca fauna e flora sommersa. La flora dell’isola Lachea é essenzialmente costituita da piante selezionate dalla presenza dell’uomo oppure legate a un substrato ricco di sali. La ricchezza faunistica dei fondali è rivelata dalla presenza di numerosi pesci.
La riserva, che oltre alla porzione emersa delle isole comprende anche la fascia del litorale, è stata istituita con Decreto regionale del 4 novembre 1998 ed è affidata in gestione al Cutgana, Centro Universitario per la tutela e la gestione degli ambienti naturali e degli agro-ecosistemi, di Catania.