Estesa 3.300 ettari in territorio di Montalbano Elicona, Francavilla di Sicilia, Tripi, Roccella Valdemone, Mojo Alcantara e Malvagna (ME), tra i Nebrodi, i Peloritani e le sorgenti dell’Alcantara. Un panorama che spazia dall’Etna, allo Stretto di Messina, fino alle Eolie. Una splendida foresta, giustamente definita un bosco incantato. Anche perché al suo interno, sull’altopiano dell’”Argimusco”, si innalzano misteriosi macigni (Megaliti) che rievocano riti della notte dei tempi, con forme e dimensioni tali da scatenare la fantasia popolare. Due sembrano organi sessuali, maschile e femminile; un altro è tale e quale un’aquila con la testa, il becco e le ali dispiegate; più in là uno che pare un mammut; e altri due che delineano la sagoma di una donna con le mani giunte (la “Marta”) e di un volto che sembra anch’esso pregare (l’”Orante”). Figure incredibili, definite da alcuni la Stonehenge italiana e sulle quali si scontrano chi crede che l’uomo le abbia modellate per adibirle a riti religiosi seguendo conoscenze astronomiche (l’impianto rispecchierebbe le costellazioni) e chi invece le attribuisce alla secolare erosione della pioggia e del vento. Insomma, una piccola Marcahuasi in Sicilia.
E non è finita: a 1341 metri di quota, infatti, presso Croce Mancina (la vetta più alta del complesso montuoso), si trovano i famosi esemplari ultracentenari di Cerro detti “i patriarchi del bosco”, con tronchi del diametro di due metri. Per il resto troviamo Faggi, Querce, Pini, Castagni, Nocciolo e, in misura minore, l’Acero, il Pioppo nero, il Salice, la Carpinella, l’Agrifoglio la Fusaria, il Leccio, il Perastro e il Sambuco comune. Nel sottobosco il Biancospino, la Rosa comune, Peonie, Citiso trifloro, lo Sparzio spinoso. La fauna è quella siciliana: Gatto selvatico, Volpe, Coniglio selvatico, Istrice, Riccio europeo, Topo ragno, Ghiro, Martora, Donnola, Cinghiale e Topo Quercino. Quest’ultimo vera e propria star del sito in quanto specie rara, caratterizzata da una mascherina bianca. Numerosi gli uccelli tra cui molti nidificanti: Poiana, Sparviero, Gheppio, Pellegrino, Lodolaio, Barbagianni, Civetta, Allocco, Gufo comune, Corvo imperiale. Ed anche l’Aquila reale, sebbene non nidificante. Nelle acque del torrente Licopeti si trova la Trota macrostigma.
La riserva, istituita con Decreto regionale 477 del 25.7.1997, è affidata in gestione all’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana. Tra i percorsi il “Sentiero di Federico III”, così chiamato perché seguito nelle battute di caccia dal sovrano, che si recava spesso in queste contrade per curarsi e per convalescenza.