E’ estesa 22 ettari e si trova nel promontorio che chiude a Est il Golfo di Castellammare, in territorio del Comune di Terrasini (PA). Ambiente tra i più suggestivi della costa siciliana che si caratterizza perché sull’alta falesia svetta un’antica Torre saracena divenuta simbolo della riserva. La torre è a pianta circolare, di impostazione architettonica quattrocentesca, faceva parte di un articolato sistema di avvistamento e segnalazione lungo le coste e risulta segnalata in tutte le carte geografiche già a partire dal 1500. Anche se parzialmente diroccata, conserva tuttavia ancora intatto il suo fascino.
L’area ospita una vegetazione rupestre con Limonio di Boccone e Papavero cornuto, Olivastro, Ilatro, la rarissima Quercia della Palestina (“Quercus calliprinus”) segnalata in un unico esemplare, e una macchia bassa a Palma nana (“Chameerops humilis”). Ed è proprio quest’ultima, conosciuta localmente col nome di “scupazzu”, l’elemento botanico che caratterizza la riserva in quanto unica palma spontanea presente in Europa. Inoltre è legata alle tradizioni popolari per l’uso di alcune sue parti: con i segmenti fibrosi delle foglie lasciati essiccare, infatti, vengono a tutt’oggi intrecciati cesti, cappelli, ventagli e altri manufatti dell’artigianato locale. Particolari sono i grandi cespugli di Efedra e un Asparago selvatico (“Asparagus stipularis”), specie non presente in altre stazioni siciliane tranne l’isola di Lampedusa.
L’avifauna comprende Gabbiano reale (alcune coppie hanno colonizzato la scogliera), Gheppio, Cappellaccia, Occhiocotto, Passero solitario, Upupa, Rondone maggiore, Rondone pallido. E in primavera e autunno si avvistano i migratori: Aironi cenerini, Garzette, Cormorani, la Balia nera, lo Stiaccino, la Sterpazzolina, il Culbianco. Le rocce sono ricche di fossili fra cui i gusci dei Megalodonti e i resti di coralli e di altri organismi incrostanti che popolavano i fondali marini. Da visitare la pittoresca Cala Rossa con le sue rocce rosse e grigie e Palazzo D’Aumale che ospita il Museo di Storia Naturale con numerose collezioni e l’Antiquarium ricco di reperti archeologici.
La riserva è stata istituita con Decreto regionale n. 274 del 23 giugno 2000 “al fine di salvaguardare il territorio di ragguardevole interesse scientifico per la presenza di macchia a Sparzio e Olivastro, nonché di interessante vegetazione rupestre lungo la costa rocciosa”. La gestione è affidata al W.W.F. Italia.