La riserva ricade in territorio dei Comuni di Fiumefreddo e Calatabiano (CT). Ospita una rara associazione vegetale tra piante caratteristiche dei climi nordici ed altre tipiche dei climi tropicali ed è stata istituita per consentire la conservazione e il ripristino di flora acquatica e vegetazione lungo gli argini del fiume.
Il fiume Fiumefreddo, con le sue acque limpide e trasparenti con una temperatura costante di 14-15° C, è un raro caso di corso d’acqua planiziale lungo meno di 2 Km. Sorge nella stretta piana costiera, a sud dell’omonima cittadina, da alcune risorgive che si formano nella zona di contatto tra il fronte delle lave etnee e i sottostanti substrati sedimentari e poco permeabili. In particolare viene alimentato da due sorgenti: la prima, detta “Quadara grande”, è in realtà costituita da un insieme di piccole sorgenti che danno l’apporto principale al fiume; la seconda, detta “Capo d’acqua”, e posta più lontana dal mare, ha una minore portata e ne alimenta un ramo collaterale. Entrambe sono alimentate esclusivamente dallo scioglimento delle nevi dell’Etna.
In passato esisteva un esteso sistema di aree palustri sul fianco orientale etneo ma le opere di bonifica completate negli anni cinquanta hanno comportato una notevole riduzione di quest’area umida. Quindi dell’antico sistema palustre resta solo, assieme al Pantano Gurna presso Mascali, il Fiume Fiumefreddo le cui particolari caratteristiche (bassa temperatura dell’acqua, buona ossigenazione e lento decorso) concorrono alla formazione di un ambiente fluviale unico in Sicilia. Ambiente che riveste particolare importanza anche perché rara zona umida del litorale tra la foce del Simeto e Messina ed habitat ideale per lo svernamento e la nidificazione di diversi uccelli stanziali e migratori.
Purtroppo, in seguito al prelievo delle acque freatiche, si è avuto un abbassamento del livello di falda che ha comportato la diminuizione della portata del fiume che quindi tende a prosciugarsi. E ciò incide pesantemente sulla vegetazione del Fiumefreddo con alterazione della preesistente vegetazione e notevole riduzione della diversità biologica (scomparsa delle specie più particolari e ingresso di altre diverse che alterano e banalizzano l’originaria composizione floristica). Altro problema sono le attività agricole condotte fino a ridosso delle sponde del fiume che impediscono il formarsi di vegetazione ripale.
La riserva è stata istituita con Decreto regionale del 29 giugno 1984 ed è affidata in gestione alla Provincia di Catania.