L’isola delle Femmine sorge nel Golfo di Carini (a 15 km. da Palermo) di fronte all’omonimo Comune. Separata dalla costa da appena 300 metri, questa piccola isola (14 ettari) ha sempre attratto l’interesse dell’uomo e molte leggende hanno tentato di spiegare il segreto di un nome tanto intrigante. E una lo fa derivare dal fatto che ai tempi vi sarebbero state tenute prigioniere alcune donne turche.
Di certo c’è che sono del periodo ellenistico i resti di sette vasche in cocciopesto per la preparazione del “garum”, una ricercata salsa di pesce commerciata nel Mediterraneo dai fenici e poi dai romani. Ed è anche molto fascinosa la presenza sull’isola (oltre a resti di anfore puniche e romane) della Torre dei pirati: un manufatto quadrangolare risalente al XVI secolo, utilizzato come baluardo difensivo costiero da opporre agli attacchi, per l’appunto, dei pirati.
Nonostante l’asprezza, il luogo è assai affascinante e possiede un patrimonio vegetale di oltre 144 specie. Il Lentisco occupa la parte centrale dell’isola mentre nel resto predomina una vegetazione erbacea che durante la fioritura offre uno spettacolo incantevole. Presenti i fiori Nigella, cespugli di Giunco, i fiori stellati della Romulea e l’Iris.
Notevole la varietà di uccelli: vi nidifica una colonia di Gabbiano reale mediterraneo, la Cappellaccia e il Beccamoschino. Numerosi sono i migratori: Aironi cenerini col più raro Airone rosso, Garzette e raramente Aironi bianchi maggiori. E’ possibile osservare la Sula, il Cormorano, il Piro piro culbianco, il Piro piro piccolo, la Beccaccia di mare, lo Svasso maggiore e il Martin pescatore. Fra i cespugli uccelli di piccole dimensioni come Cutrettola, Stiaccino, Codirosso spazzacamino, Occhicotto, Pettirosso, Upupa. Frequentano l’isola la Poiana, il Falco pellegrino e il Gheppio. Per i rettili, la Lucertola campestre, il Gongilo ed il più raro Biacco mentre il Coniglio selvatico prolifica sull’isola. Numerose sono le specie di coleotteri, così come di farfalle.
Sul versante nord insiste la zona di massima protezione della riserva marina statale di “Capo Gallo–Isola delle Femmine” (si veda anche riserva di Capo Gallo) istituita nel 2002. Lo specchio di mare, infatti, vanta formazioni preziose come indicatori ecologici, segno di purezza delle acque. Si tratta del “Trottoir” a vermeti, delle biocenosi coralligene e delle praterie di Posidonia oceanica, pianta che svolge un ruolo di nutrimento e riparo alla riproduzione di moltissime specie. Vi si trovano: Pesce ago, Salpa, Orata, Triglie, Razze e Pesci pettine mentre nei fondali rocciosi Cernie e Aragoste.
La Riserva terrestre è stata istituita con Decreto dell’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente del 1 settembre 1997 ed è affidata in gestione alla LIPU – Lega Italiana Protezione Uccelli.