Se si potesse prosciugare il Tirreno meridionale si scoprirebbe che sotto la superficie si estende una catena montuosa e che le isole sono vette di montagne di origine vulcanica. A Est si raggruppano le Eolie mentre ad Ovest emerge solitaria Ustica. Occupa 9 Kmq. ed ha tre monti: Guardia dei Turchi (m. 244), Costa del Fallo e della Falconiera. A chiamarla Ustica, ossia relitto di vulcano spento (Ustum = bruciata), furono gli antichi geografi. Per i Greci invece era Osteodes, cioè “Isola delle ossa” per i resti umani di una deportazione cartaginese, anche se secondo altri è per l’identificazione con l’isola Eéa, dimora della maga Circe che trasformava in animali i naviganti. Reperti archeologici confermano che il luogo fu abitato dagli antichi popoli del Mediterraneo. Punto strategico per traffici e commerci, vide passare Fenici, Greci, Cartaginesi e Romani. Fu base delle scorrerie saracene e per scongiurarne il pericolo, dopo che nell’ennesima scorreria turca furono trucidati tutti i colonizzatori, vennero innalzate delle fortificazioni e nel 1759 riprese una progressiva colonizzazione da parte di volontari palermitani, trapanesi ed eolici.
Intense le coltivazioni e ovunque si notano ficodindia. Nelle “Timpe” Artemisia arborea, Lentisco, Calicofone spinosa e Ginestra. Sparsi, Ulivi, Mandorli, Viti. Tra le specie endemiche, Limonium bocconei e Crithmo limonetea. Per la fauna, specie di passo (Quaglia, Tortora, Tordo, Allodola, Beccaccia) anche rare (Gru, Piviere, Tortorino). La parte più accattivante è però la riserva marina, istituita (prima in Italia) dal Decreto Ministeriale 12.11.1986 con lo scopo di preservare il circostante mare ricco di flora fra cui la Posidonia oceanica. E’ affidata in gestione al Comune di Ustica e si divide in tre zone: “A” di riserva integrale (a nord di Punta Spalmatore fino a Punta di Megna), “B” di riserva generale (quasi tutta la parte settentrionale) e “C” di riserva parziale (settore meridionale). Il mare è eccezionale: i fondali presentano flora e fauna sottomarina assolutamente unica nel mediterraneo o addirittura tropicale. Vegetazione rigogliosa e variopinta, Coralli e Rose di mare costituiscono l’habitat di Aragoste, Cernie, Dentici, Saraghi, Orate, Sgombri, ma anche dei più rari Pesci–pappagallo e Pesci–balestra o addirittura di pregiatissime Spugne. Con queste caratteristiche Ustica è definita il regno dei subacquei. Sulle coste rocciose, poi, le grotte semisommerse costituiscono un laboratorio naturale. Tra esse l’Azzurra, l’Accademia, la Grotta delle Barche, con un molo all’interno, del Tuono, Segreta e altre, tutte spettacolari.
La riserva terrestre, istituita con D.A. 20.11.’97, è gestita dalla Provincia di Palermo.