Il lago di Pergusa, descritto fin dall’antichità e da Ovidio in particolare come il “luogo della primavera eterna”, ospita una ricchissima varietà di avifauna attratta dalla folta vegetazione e rappresenta l’unica zona umida di sosta nel cuore della Sicilia. La riserva, circondata da colline che vanno a chiudersi con la “Selva Pergusina”, ricade interamente in territorio di Enna e mira espressamente alla salvaguardia del particolare ambiente lacustre ereo e della conca di colline che lo circonda.
La flora annovera più di 300 specie tra cui diverse orchidee. Pure la fauna è diversificata e migliaia sono gli uccelli di oltre cento specie diverse che si possono osservare. Tra essi il Tuffetto, lo Svasso piccolo e maggiore, il Fischione, il Germano reale, l’Airone cenerino, il Falco di palude e dal 2006 anche il Pollo sultano, specie ammirata fin dall’antichità (è raffigurata nei mosaici della Villa romana del Casale di Piazza Armerina) che in Sicilia si era estinta negli anni ’50.
Il bacino è l’unico di origine tettonica in Sicilia e si è formato per sprofondamento. Il ricordo dell’evento catastrofico è contenuto nel famoso mito di Proserpina, la dea greca Kore, figlia di Demetra (Cerere), rapita da Ade (Plutone) e fatta sprofondare nel regno degli inferi attraverso una spaventosa voragine apertasi proprio in questo luogo (a Cozzo Matrice, per la precisione). Alla fine si trovò un compromesso: Kore tornava periodicamente dalla madre, dando così origine a primavera ed estate, mentre per il resto rimaneva dal marito agli inferi. Il mito fece ai tempi la fortuna di Henna elevandola al rango di vera e propria città santa, meta di pellegrinaggi e dei viaggi di illustri intellettuali ellenistico-romani (emergenze del famoso santuario dedicato alla dea ancora visibili sulla cima della Rocca di Cerere).
Interessante è il fenomeno (cd. “lago di sangue”) della colorazione dovuta a particolari batteri e condizioni della microfauna e della microflora che ciclicamente (ogni dieci anni circa) colorano le acque di rosso carminio. Molto noto è pure l’autodromo realizzato attorno allo specchio lacustre e più volte fatto oggetto di un piano di delocalizzazione al fine di liberare e rinaturare le rive del lago.
La riserva – di 400 ettari e affidata in gestione della Provincia di Enna – è stata istituita dall’articolo 13 della Legge regionale n. 71 del 1995 mentre il suo Regolamento è stato approvato con Decreto dell’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente del 12 luglio, modificato nel 2002 e infine rinnovato con Decreto n. 23 del 3 febbraio 2006.