Maria Corbi, La Stampa, 5 X 2017
ASSICURAZIONI GENERALI FINANZIA IL RESTAURO DELLE PROCURATIE VECCHIE, CHIUSE AL PUBBLICO DA 500 ANNI:
SARANNO LA SEDE DELLA FONDAZIONE SOLIDALE “THE HUMAN SAFETY NET”
Il bene e il bello. Non solo un’ idea platonica, almeno a Venezia, dove in piazza San Marco verranno restaurate dalle Assicurazioni Generali le Procuratie vecchie per ospitare «The Human Safety Net», una rete sociale e umanitaria per le persone che non possono permettersi una polizza, nemmeno, a volte, quella democratica della speranza. «Un progetto di solidarietà a cui teniamo molto.
È un bel modo di dare nuova vita alle procuratie vecchie di Venezia di Piazza San Marco che sono state chiuse al pubblico per 500 anni», racconta Philippe Donnet, ceo di Assicurazioni Generali. «Il nostro mestiere è quello di proteggere le persone e vogliamo esserci anche per chi in alcuni momenti della vita deve affrontare maggiori difficoltà». I primi tre programmi sulla vulnerabilità sosterranno i rifugiati in Europa (verranno sostenuti per la creazione di 500 start up); i bambini da 0 a 6 anni (i più formativi nella loro vita), aiutando le famiglie in difficoltà; i neonati che rischiano di essere devastati «dall’ asfissia», una malattia di cui soffrono 30mila bambini all’ anno in Europa (5000 dei quali muoiono) e 150mila in Asia.
Tre sfide con un unico obiettivo, dice Donnet: «Liberare il potenziale delle persone svantaggiate in modo che possano trasformare le loro vite, quelle delle loro famiglie e dell e com unità in cui vivono». Sono stati i dipendenti del gruppo assicurativo triestino a indicare le aree di intervento da privilegiare in questa prima fase. E il filo rosso è stato quello di accelerare l’ ascensore sociale che da troppo sembra avere gli ingranaggi arrugginiti. Basti pensare che in Europa il 70 per cento dei bambini svantaggiati rimarranno in condizioni di povertà per il resto della loro vita.
Le scelte solidali fatte da The Human Safety Net hanno un legame forte con la storia, visto che ai procuratori di Venezia era affidata, tra le altre cose, la cura degli orfani, ossia dei più piccoli e sfortunati. Una rete di aiuti aperta, dice Donnet: «Inviteremo altre aziende a partecipare a questa iniziativa che vuole essere universale. Per questo abbiamo scelto Venezia, la città più universale che esista. “The Human Safety Net” sarà una catena di persone che aiutano altre persone. Una rete che non appartiene a noi ma alle persone che ne fanno parte.
La nostra missione sarà quella di gestire, organizzare e promuovere questa rete». Anche il ministro della cultura Dario Franceschini (collegato con il palazzo Ducale, sede della presentazione, in video conferenza per la discussione sul Def) ha sottolineato il significato di questa operazione sociale nel cuore della laguna più famosa del mondo. «Simbolicamente è molto importante che un luogo così unico con un restauro così importante sia restituito all’ antico splendore e ancor di più che quel luogo venga affidato a temi come immigrazione, famiglie disagiate e bambini, che muoiono per asfissia».
Il bene e il bello. Non solo il restauro delle Procuratie Vecchie (11mila metri quadri affidati all’ archistar David Chipperfield) ma anche di altre parti della piazza e dei Giardini Reali, dopo anni di abbandono, che riavranno il loro ponte levatoio. Il sindaco Luigi Brugnaro ha appoggiato Generali in questa operazione che, spiega, «ridà respiro e lavoro in piazza San Marco, nel cuore vero della città». Insomma non solo turismo. Vita «vera» alle Procuratie Vecchie che apriranno le porte a chiunque voglia contribuire con idee, progetti, finanziamenti a The Human Safety Net. Ci saranno anche uffici in affitto, ma solo a fondazioni, società, scuole che operino in un contesto di aiuto ai giovani e all’ umanità.
Un luogo che ospiterà regolarmente esposizioni, eventi e dibattiti pubblici. «The Human Safety Net sarà una catena di persone che aiutano altre persone», ha sottolineato ancora Donnet. «Una rete che non appartiene a noi ma alle persone che ne fanno parte. La nostra missione sarà quella di gestire, organizzare e promuovere questa rete». Un progetto senza scadenza, una «macchina di solidarietà» che potrà essere capace di alimentarsi da sola: chi ha ricevuto sostegno potrà darlo a sua volta. Un domino universale la cui prima tessera è «made in Venice».