“Esclusiva isola privata a Marsala”, si vende. L’annuncio campeggia da alcuni giorni sul sito di Sotheby’s International Realty Italy, la costola nostrana della società immobiliare legata alla celebre casa d’asta londinese. Solo che in palio ci sono 88 ettari dei 120 dell’Isola Grande dello Stagnone, la più estesa della laguna, detta anche “Lunga” per la sua forma che si sviluppa per 10 chilometri e protegge ed è parte integrante della riserva. Il prezzo? “Trattativa riservata” c’è scritto sul portale della casa immobiliare, così come riservato è il nome dei proprietari, ma chi vuole acquistarla dovrà spendere non meno di dieci milioni di euro.
“Nell’isola c’è un patrimonio di flora e fauna unico e tre corpi di case, due sul mare e uno nella zona centrale, ideali per la destinazione residenziale, ma anche turistica – dice Franca Tasca, agente immobiliare incaricata della vendita per conto di Italy Sotheby’s, che due anni fa ha aperto un ufficio in Sicilia – chiaramente l’isola è tutelata, fa parte della riserva naturale dello Stagnone di Marsala e non c’è alcun intento speculativo, anzi ci saranno molti incontri con la Soprintendenza”.
Ma sono proprio questi i timori di Legambiente. “Allo Stagnone non bastava l’invasione senza regole del kitesurf, che ha contribuito al degrado di una delle riserve più importanti e delicate del nostro patrimonio naturalistico – attacca il presidente di Legambiente Gianfranco Zanna – ma adesso con la vendita di una parte dell’isola Lunga si presenta un’ipotesi di speculazione in netto e chiaro contrasto con il fatto che è una riserva: lo Stagnone va difeso e valorizzato e la soluzione è includerlo nell’istituendo “Parco nazionale delle Isole Egadi e del litorale trapanese”, atteso da 14 anni”.
In realtà è da mesi che i privati hanno messo gli occhi sull’Isola Grande, nota anche come isola Altavilla, perché antico feudo della famiglia nobiliare. A giugno dell’anno scorso l’imprenditore di Sorrento Lorenzo Zurino, 37 anni, aveva rilevato una piccola parte dell’isola di pochi ettari. “Ho colto al volo un’offerta immobiliare Engel & Völkers e ho comprato un pezzetto dell’isola, che per me deve diventare una sorta di buen retiro”, dice Zurino, fondatore di The One company, azienda specializzata nell’internazionalizzazione delle imprese, che proprio a Marsala a settembre scorso aveva organizzato gli stati generali dell’export, kermesse alla quale erano intervenuti, tra gli altri, il presidente della Regione Nello Musumeci, l’ex premier Massimo D’Alema e molti imprenditori tra cui Andrea Benetton. “Ristrutturerò anche l’immobile nell’area che ho acquistato, nell’isola ci sono una decina di proprietari, ma è impossibile che si realizzino speculazioni perché non si può spostare una pietra”.
Sul destino dell’isola ha le idee chiare anche il sindaco di Marsala Massimo Grillo: “Ben vengano i privati, come un imprenditore che ci ha promesso di recuperare un antico mulino – dice il primo cittadino – ma diciamo assolutamente no ai resort nell’Isola Grande. Anzi abbiamo chiesto alla Regione di poter gestire noi l’area della riserva dello Stagnone, che ha bisogno di essere valorizzata e per questo faremo un avviso pubblico per coinvolgere i privati nel recupero dell’isola di Schola, dove si pensa che abbia insegnato Cicerone”.
Non è comunque la prima volta che le isole della Sicilia finiscono al centro di interessi privati. Da anni si parla di un progetto di resort nella tonnara dell’isola di Capo Passero, progetto da 10 milioni di euro al centro di un contenzioso finito davanti al Cga. Ma nel 2017 sul sito dell’agenzia immobiliare Romolini di Arezzo era stata annunciata anche la vendita dell’isolotto delle Femmine per 3 milioni e 500mila euro, proprietà di quattro fratelli di una famiglia nobiliare di discendenti di Rosolino Pilo. E bisogna tornare agli anni Ottanta, altri tempi, per un tentativo di vendita dello scoglio di Isola Bella a Taormina, che rischiò di finire all’asta, anche se la Regione, all’ultimo momento, riuscì a fermare l’affare.