La Sicilia, 20 XI 2020
L’incredibile patrimonio floristico dell’Etna: censite oltre 1.000 specie sulle pendici del vulcano
Lo studio di un gruppo di ricercatori della Università di Catania pubblicato sulla rivista scientifica “Peer-J”
L’Etna ospita un patrimonio floristico complessivo di 1.055 specie, 92 delle quali endemiche, di notevole valore scientifico-naturalistico, con una distribuzione geografica piuttosto limitata. In particolar modo delle 92 specie endemiche 29 sono endemismi stretti, esclusivi dell’Etna, mentre le altre sono presenti in Sicilia (27) o anche endemiche dell’Italia Meridionale (36).
Sono alcuni dei risultati di una ricerca condotta dai docenti Gianpietro Giusso Del Galdo, Pietro Minissale e Saverio Sciandrello del dipartimento di Scienze biologiche, Geologiche e Ambientali dell’università di Catania pubblicata sulla rivista scientifica internazionale Peer-J. Grazie allo studio sono state aggiornate le conoscenze del passato mettendo in risalto il notevole patrimonio-capitale floristico dell’Etna sulla base di migliaia di dati raccolti soprattutto negli ultimi due decenni.
In particolar modo la ricerca consente di chiarire la distribuzione spaziale della flora vascolare spontanea lungo il gradiente altitudinale, di identificare le aree ad alta densità di specie endemiche esclusive, di confrontare la diversità floristica dell’Etna con quella di altri territori mediterranei e di fornire un inventario completo e aggiornato della flora vascolare spontanea.
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Qui di seguito l’Abstract del lavoro scientifico – titolo originale “Vascular plant species diversity of Mt. Etna (Sicily): endemicity, insularity and spatial patterns along the altitudinal gradient of the highest active volcano in Europe” – tratto dal sito ufficiale della rivista. [Traduzione a cura dello Studio]
Background
La variazione altitudinale nella varietà ed endemismo delle piante vascolari è cruciale per la conservazione della biodiversità. I territori caratterizzati da un’elevata varietà di specie possono avere un basso numero di specie endemiche, ma non necessariamente in uno schema coerente. Lo scopo principale della nostra ricerca è quello di eseguire un’indagine approfondita sui modelli di distribuzione della ricchezza di specie di piante vascolari e dell’endemismo lungo il gradiente di elevazione del Monte Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa.
Metodi
Abbiamo utilizzato tutti i dati disponibili (letteratura, erbario e raccolte di semi), oltre a centinaia di originali (G. Giusso, P. Minissale, S. Sciandrello, oss. pers., 2010-2020) sulla presenza delle specie vegetali dell’Etna. Il Monte Etna (punto più alto a 3.328 mt s.l.m.) è stato suddiviso in 33 fasce larghe 100 m., la varietà di specie di ogni fascia altitudinale è stata calcolata come numero totale di specie per intervallo. Al fine di identificare le aree con un’elevata priorità di conservazione delle piante, sono state studiate 29 specie strettamente endemiche (EE) attraverso l’analisi hot spot utilizzando lo strumento “Optimized Hot Spot Analysis” disponibile nel pacchetto software ESRI ArcGIS.
Risultati
Complessivamente, a fronte di una ricchezza floristica di circa 1.055 taxa, 92 taxa sono endemici, di cui 29 taxa esclusivi (EE) del Monte Etna, 27 endemici della Sicilia (ES) e 35 taxa endemici d’Italia (EI). La ricchezza di specie vegetali cresce lentamente fino a 1.000 metri, poi diminuisce con l’aumentare dell’altitudine, mentre la ricchezza endemica mostra un’incidenza percentuale crescente lungo il gradiente altitudinale (attribuita all’aumentato isolamento delle altitudini più elevate). La più alta varietà endemica si registra da 2.000 a 2.800 metri s.l.m., mentre la più alta ricchezza endemica stretta (EE) va da 2.500 a 2.800 m s.l.m.. I modelli delle forme di vita cambiano chiaramente lungo il gradiente altitudinale. Per quanto riguarda la forma di vita delle endemiche, le più rappresentate sono le emicriptofite, le piante annuali (terofite) sono prevalenti alle quote più basse e mostrano un andamento decrescente con l’aumentare dell’altitudine, mentre le cammefite sono caratterizzate da un trend crescente fino a 3.100 metri di altitudine. Inoltre, i risultati dell’analisi hotspot sottolineano le aree ad alta priorità di conservazione delle piante localizzate nella fascia bioclimatica oro-mediterranea (1.800–2.400 metri s.l.m.) e crio-mediterranea (2.400–2.800 metri), in corrispondenza dei substrati più antichi del vulcano.
Conclusioni
L’alto tasso di speciazione delle piante causato dall’aumento dell’isolamento con l’elevazione è la spiegazione più plausibile per il più grande vulcano attivo d’Europa. L’alto grado di specie endemiche sul Monte Etna è legato al suo isolamento geografico, geologico e climatico, tutti importanti motori di speciazione che agiscono sui flussi genetici della popolazione. La mappa degli hot spot ottenuta rappresenta un utile supporto per aiutare i decisori ambientali ad identificare le aree prioritarie per la conservazione delle piante.