Il Fatto Quotidiano, 27 II 2014.
Manager di Stato, buonuscite milionarie se non venissero riconfermati da Renzi.
Paolo Scaroni (Eni), Fulvio Conti (Enel) e Flavio Cattaneo (Terna), come riporta il settimanale Espresso, incasserebbero rispettivamente: 8,3 milioni di euro, 6,4 e 2,4 milioni. In tutto sono 350 i dirigenti pubblici da nominare.
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Con l’avvento del nuovo governo tira aria di cambiamento ai vertici delle aziende controllate dallo Stato. Sono 350 i manager pubblici che dovranno essere nominati dal neo premier Matteo Renzi. Ma per qualcuno dei top manager la “mancata conferma” potrebbe essere una manna dal cielo. Come riporta il settimanale l’Espresso, Paolo Scaroni (Eni), Fulvio Conti (Enel) e Flavio Cattaneo (Terna), se non venissero riconfermati, incasserebbero buonuscite milionarie. Nelle tasche di Scaroni finirebbero 8,3 milioni di euro, a Conti 6,4 e 2,4 a Cattaneo.
Le “Relazioni sulla remunerazione” pubblicate sui siti internet delle tre società quotate in Borsa riportano che una mancata conferma dei tre manager per un ulteriore triennio consentirà di poter esigere dalle rispettive aziende bonus dorati. Nel caso di Scaroni e di Conti una parte di queste buonuscite è variabile e dipenderà dai risultati del 2013.
Queste cifre da capogiro si spiegano perché, oltre all’incarico di amministratore delegato, i tre manager ricoprono anche quello di direttore generale. Ma, come rivela l’articolo ci sono anche clausole poco chiare: come l’impegno di Conti a rinunciare a una parte del suo paracadute d’oro – l’indennità di “non concorrenza” – nel caso il governo gli offrisse “un incarico equivalente o di maggior significatività professionale”. Nell’ultimo anno di cui sono disponibili i dati, il 2012, Scaroni ha avuto una remunerazione di 6,3 milioni, Conti di 4 milioni e Cattaneo di 2,3 milioni.