Francesco Sylos Labini*, Avvenire, 6 X 2022
Ucraina. «Si fermi la guerra, adesso». Non lasciamo solo Francesco
Caro direttore,
secondo l’orologio del giorno del giudizio del “Bollettino degli scienziati atomici”, il Doomsday Clock istituito dopo gli orrori di Hiroshima-Nagasaki per mettere in guardia il mondo dai pericoli di una guerra nucleare, siamo vicini alla mezzanotte come mai prima nella storia del dopoguerra: 100 secondi alla mezzanotte, lo scoppio di una guerra nucleare. E gli eventi degli ultimi giorni stanno spostando le lancette dell’orologio ancora più vicino all’ora terribile: i referendum nelle Repubbliche separatiste occupate dalla Russia, il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream, le sanguinose battaglie nel sud dell’Ucraina, la mobilitazione di altri 300mila soldati in Russia, gli avvertimenti e le minacce che si susseguono senza sosta da entrambe le parti.
La situazione è molto più grave di quanto avremmo creduto possibile: ci troviamo nel bel mezzo di una guerra orribile, la più grande in Europa dalla Seconda guerra mondiale, e di un pericolo straordinario, il rischio di un confronto tra potenze nucleari. È un momento davvero spaventoso. Stiamo tornando a un periodo di grandi potenze, di conflitti di alleanze che non creano stabilità nel mondo, ma creano sempre più il pericolo di una guerra mondiale vera e propria, che in un’era nucleare potrebbe essere la fine di tutto, e di una cascata di fallimenti nella cooperazione e nella diplomazia che pure aveva trovato per 50 anni un equilibrio tra tensioni gigantesche. La Russia ha invaso l’Ucraina più di sette mesi fa ma la guerra in quella regione era iniziata nel 2014 e aveva già causato decine di migliaia di vittime.
Eppure, la diplomazia europea e internazionale non ha saputo evitare una guerra già ampiamente annunciata, una guerra che non ha alcuna relazione diretta con la sopravvivenza nazionale dell’Europa o degli Stati Uniti d’America, ma che ora sta mettendo a repentaglio il benessere e la sopravvivenza dell’intero pianeta. Non si vede nessun uomo politico da entrambe le parti con il coraggio di fare la cosa giusta. Papa Francesco in completa solitudine ha indicato l’unica via: «Dopo sette mesi di ostilità, si faccia ricorso a tutti gli strumenti diplomatici, anche quelli finora eventualmente non utilizzati, per far finire questa immane tragedia. La guerra in sé stessa è un errore e un orrore».
Non lasciamolo solo. La Nato, che si è trovata di fronte a una posizione molto aggressiva da parte della Russia, sta rispondendo con un atteggiamento altrettanto aggressivo che potrebbe essere interpretato dalla Russia come una minaccia esistenziale. Sia la Russia sia la Nato operano in un mare di ignoranza sulle intenzioni dell’una e dell’altra in un momento in cui le provocazioni, le tensioni e le passioni sono così alte che possono indurre a commettere errori e calcoli sbagliati. Chi è stato coinvolto nel disarmo nucleare conosce la realtà della guerra nucleare, conosce il processo decisionale che vi è implicato e conosce gli equilibri che dovrebbero esistere per prevenirla, denuncia che questi elementi sono stati eliminati.
E a chi si illude che gli armamenti nucleari tattici siano meno disumani di quelli strategici diciamo: a Hiroshima-Nagasaki furono usate bombe nucleari che oggi definiremmo tattiche che in pochi minuti hanno causato centinaia di migliaia di morti. Inoltre, le armi tattiche non sono sotto la giurisdizione dei vertici delle forze armate ma possono essere usate a discrezione di un comandante locale. Infine, un incidente nucleare può accadere per una bomba “sporca”, o nelle centrali nucleari ucraine come denunciato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica; si potrebbe verificare anche una operazione in cui si attribuisce all’uno ciò che fa l’altro per rendere irreversibile la tensione.
Cominciamo a essere onesti con noi stessi: mettiamo il Doomsday Clock a un secondo; siamo a un secondo dalla mezzanotte e ognuno di noi quando va a letto stasera dovrebbe sapere che potrebbe non svegliarsi domani se non troveremo un modo per iniettare un po’ di sanità mentale e ragionevolezza in questa situazione. Evitare la guerra nucleare è il programma più importante del mondo. Il programma più importante della storia. È più importante di qualunque opinione e fazione politica. È più importante di qualsiasi altra cosa. Non c’è più tempo, Look up and stop the war now! Guardiamo in alto e fermiamo,a desso, la guerra! Ognuno di noi può e deve fare la propria parte.
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* Francesco Sylos Labini è un fisico; dirigente di ricerca presso il Centro Ricerche Enrico Fermi di Roma. Si occupa di cosmologia, astrofisica e sistemi complessi. E’ autore di diversi saggi l’ultimo dei quali è Previsioni e Rischio: cosa ci dice la scienza sulla crisi (Laterza, 2016). E’ fondatore e redattore del sito Return on Academic Research dedicato alla discussione di temi della politica, dell’università e della ricerca. [NdS su informazioni tratte dal sito web omonimo]