Corriere della sera, 30 V 2016
Come (e perché) imparare a darsi degli obiettivi. E vivere felici
In famiglia, nel lavoro, con se stessi… ogni giorno bisogna avere ben chiara la strada da scegliere. Solo così si può sperare di realizzare i propri sogni. Come? Lo spiega Donato Molteni, psicologo, mental coach e formatore.
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C’è una cosa che accomuna i più grandi scienziati, artisti, leader politici, uomini d’affari: tutti sono partiti ponendosi un obiettivo, e poi un altro, e un altro ancora. Avere ben chiaro il traguardo, nello sport come nella vita, è l’unico modo per sperare di raggiungerlo: già gli antichi latini insegnavano che “la nave non va da nessuna parte se non conosce la rotta”. Ma come si fa a individuare l’obiettivo giusto ed elaborare una strategia efficace per raggiungerlo? Lo abbiamo chiesto a Donato Molteni, psicologo, mental coach e formatore con oltre trent’anni di esperienza nell’ambito della crescita personale nel life, sport e business coaching.
Famiglia, casa, lavoro, viaggi… perché darsi degli obiettivi è importante nella vita?
«Porsi degli obiettivi è importante soprattutto per avere sempre più stima e fiducia in se stessi. Non c’è come porsi mete e obiettivi, e poi raggiungerli, per avere una migliore considerazione di se stessi e delle proprie capacità».
Di solito siamo abituati a procedere per obiettivi sul lavoro, ma molto meno nella vita privata. Come possiamo cambiare prospettiva?
«Bisogna fare entrare in gioco la propria sfera intellettuale, lavorare su se stessi come persone. Nella vita professionale, è la natura stessa del lavoro che ti obbliga a fare fronte a determinati doveri e a raggiungere certi obiettivi. Nel privato tutto questo viene meno: nessuno ci delinea la strada e quindi diventiamo più pigri. Porsi degli obiettivi al di fuori della sfera lavorativa richiede più forza di volontà: la differenza è solo questa, perché l’approccio alle sfide è lo stesso».
In che modo il mental coaching insegna a porsi gli obiettivi giusti?
«Il mental coaching è importante perché aiuta a sentirsi gratificati, a credere in se stessi. Una guida professionale può aiutare a sviluppare le motivazioni e i desideri, a individuare i traguardi che si vogliono raggiungere e a instradarsi in questa direzione sulla base dei propri valori».
Esistono degli obiettivi “sbagliati”?
«Sì, esistono. Sono quelli che una persona si prefigge di raggiungere ma che in realtà non sente come suoi, non sono dettati dal suo mondo interiore bensì da quello che fanno gli altri, dal sentire comune, da quello che si pensa gli altri si aspettino da noi. Questo vale sia dal punto di vista sportivo che da quello lavorativo o personale».
Perché i classici buoni propositi spesso risultano inefficaci?
«Pochissime persone sono davvero in grado di analizzare nel profondo le proprie motivazioni e capire se sono davvero raggiungibili. Spesso gli obiettivi di inizio anno in realtà sono desideri, ma manca la convinzione interiore per raggiungerli. Ogni obiettivo, per essere tale, deve invece essere sostenuto dalle giuste motivazioni. Va valutata con attenzione anche la durata nel tempo: a volte può essere necessario porsi dei traguardi intermedi per raggiungere la vetta senza demoralizzarsi prima. Ricordiamo, poi, che più l’obiettivo è specifico e ben delineato nella mente e meglio è: bisogna sempre avere ben chiara la strada da perseguire».
È vero che ciascuno di noi possiede un “detonatore motivazionale” su cui far leva per trovare la giusta spinta propulsiva?
«In un certo senso sì. La spinta emozionale necessaria per perseguire un obiettivo nel tempo scatta quando l’obiettivo è in sintonia con i propri valori. Se invece c’è contraddizione tra i due aspetti, prima o poi la spinta decadrà. Pensiamo alle donne che lavorano, e che vorrebbero raggiungere il massimo dei risultati sia sul lavoro che in famiglia o con il partner: prima o poi le due sfere entreranno in conflitto. Per questo è importante individuare delle priorità, e prendere coscienza del fatto che occorre lavorare su un traguardo alla volta».
Walt Disney un giorno disse: “Tutti i nostri sogni possono diventare realtà se abbiamo il coraggio di perseguirli”. Come commenta questa celebre frase?
«Io penso che non sia solo questione di coraggio. Per realizzare un sogno bisogna avere le giuste predisposizioni – la sintonia con i valori di cui parlavamo prima – oppure lavorare per crearle. Tutto si gioca intorno alla sfera motivazionale: ognuno di noi possiede le capacità giuste per riuscire nella vita, si tratta solo di saperle trovare».