Greenreport.it Quotidiano per un economia ecologica, 16 luglio 2013.
Aree protette e biodiversità.
Goletta Verde: il decalogo per salvare la “bella Sicilia” delle Riserve naturali e dei Parchi.
Stasera, durante il workshop “SOS riserva naturali” a Marzamemi, Goletta Verde consegnerà all’assessore regionale siciliano all’ambiente Mariella Lo Bello, il decalogo per la tutela, gestione, fruizione e valorizzazione delle riserve siciliane. «Dieci punti per salvare la “bella Sicilia”. Dieci impegni per difendere e valorizzare le riserve naturali dell’isola», spiegano gli ambientalisti.
Il workshop sul sistema delle aree protette siciliane discuterà di tutela, gestione, fruizione e valorizzazione delle riserve siciliane e del decalogo che, dicono a Legambiente Sicilia, «mira non solo a ridare slancio e piena attuazione allo stesso assessorato all’ambiente regionale, la cui attività è troppo spesso tenuta in secondo piano rispetto alle altre deleghe del governo dell’Assemblea siciliana, ma soprattutto fermare il degrado in cui versano molte delle riserve naturali siciliane, attuate per lo più solo sulla carta, bloccando i pericoli disegni di espansione del “partito del cemento”, pronto a invadere e attaccare anche le maggiori aree di pregio di quest’isola».
Ecco il decalogo che Goletta Verde sottoporrà all’attenzione dell’assessore Lo Bello:
1. Rinnovare il vincolo biennale di tutela per l’area Capo Murro di Porco e Penisola della Maddalena (comune di Siracusa) in scadenza il 28/7/2013;
2. Dire No a ipotesi di riperimetrazione della Riserva naturale Pantani della Sicilia sud-occidentale che prevedono l’esclusione di aree importanti di pregio e forte sollecitazione all’ente gestore, l’Azienda Regionale Foreste Demaniali, a svolgere concretamente e fattivamente i suoi compiti di controllo, vigilanza e tutela;
3. Istituire la Riserva naturale delle Isole di Capo Passero e delle Correnti e la Riserva dell’Isola di Lipari, decreto quest’ultimo alla firma dell’Assessore da circa 5 anni;
4. Invio immediato della nuova e corretta proposta di istituzione del Parco dei Monti Sicani alla referente Commissione legislativa dell’Assemblea Regionale Siciliana, per il necessario parere;
5. Mettere la parola fine alla gestione commissariale degli Enti Parco e nominare finalmente dei Presidenti rispettando almeno l’attuale legge (anche se sarebbe opportuno una sua modifica specificando meglio i criteri di selezione delle proposte);
6. Riprendere l’iter per l’istituzione dei 4 parchi nazionali: Egadi, Pantelleria, Isole Eolie e Iblei;
7. Definire e firmare un Protocollo d’intera per la realizzazione di una Rete delle Aree Marine Protette siciliane;
8. Abrogare la norma che prevede i Comuni come possibili enti gestori delle Riserve naturali: la gestione delle Province, oggi in scadenza per la loro superamento, è stata complessivamente fallimentare;
9. Definire direttive e regole più stringenti sulle concessioni demaniali, per fermare l’attuale assalto allo sfruttamento delle spiagge e dei lidi;
10. Piena applicazione in Sicilia della Legge n.10 del 14/1/2013, Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani, a partire dall’organizzazione il 21 novembre di ogni anno della Festa dell’Albero e dal rispetto delle previsioni contenute nell’articolo 7 sulla tutela e salvaguardia degli alberi monumentali (recepimento della definizione, raccolta dati del censimento, ruolo del Corpo Forestale).
Gianfranco Zanna, direttore Legambiente Sicilia, spiega: «Con questi dieci punti chiediamo all’assessore all’ambiente e all’intera giunta regionale di farsi carico della tutela della bellezza della Sicilia. Siamo di fronte a una battaglia di civiltà che non dobbiamo affrontare e vincere. Molte delle bellezze della Sicilia rischiano di sparire sotto l’attacco del cemento e di speculatori senza scrupoli. Molte delle aree naturali da tutelare sono state già individuate dalla legge, ma manca ancora una completa attuazione. In altri casi c’è il rischio di vedere soccombere, sotto la spinta di interessi economici, le maggiori vittorie ottenute nel recente passato in materia di tutela e valorizzazione del nostro splendido paesaggio. Quello che sta accadendo in Sicilia è scandaloso con la progressiva deresponsabilizzazione e acquiescenza di chi deve autorizzare e controllare. È tempo, quindi, di agire per riprendere in mano una situazione che sta sfuggendo ad ogni capacità di governo, stabilendo criteri diversi per orientare la pianificazione comunale e la gestione in funzione delle diverse caratteristiche ambientali, paesaggistiche, naturalistiche e di antropizzazione delle coste e delle aree interne».