Adomex, QT Sicilia Magazine, 5 III 2017
PATERNÓ CITTÀ DELLE MERAVIGLIE
Paternò non finirà mai di sorprendere. Da sempre il paese delle meraviglie.
L’ex deputato Nino Lombardo, parlamentare per sei legislature che alla bella età di novanta anni si ricandida come sindaco della sua città, Paternò, un comune di 50 mila abitanti piegato da gravi emergenze, rappresenta senza alcun dubbio una meraviglia.
Novantanni e non sentirli. “Ho parlato un’ora e mezza nel mio intervento di presentazione e potevo parlare anche tre ore senza bere un bicchiere d’acqua e senza cambiare mano al microfono, questo per smentire fatiscienze bio-psichiche e io non sono drogato perchè non mi trema la mano. La gente dice che non può essere. Questa performance fisica non è conciliabile con la natura umana”.
Tanto da essere tornato in campo con un slogan che vale un programma: “Niente più sarà come prima”. Proprio lui che negli anni ‘70 era già parlamentare e braccio destro del ras democristiano Nino Drago nella corrente andreottiana. Lui, Nino Lombardo che a luglio spegnerà le novanta candeline, padre di Andrea influente manager del gruppo Ciancio e zio del senatore firrarelliano Salvo Torrisi, si candida per il cambiamento con centinaia di sostenitori pronti per la campagna elettorale della prossima primavera.
Poco importa che qualora eletto finirebbe la sindacatura a 95 anni, record mondiale. Eternamente, infinitamente, grandemente Democristiano, grazie, grazie, grazie, per merito vostro anche noi ci sentiamo più giovani.
Lo abbiamo incontrato per la doverosa intervista, vista la particolarità della condidatura che non trova esempi simili nella storia politica. Il 90 nella cabala fa paura.
“Ho finito di fare politica attiva e amministrazione a Paternò – così inizia Nino Lombardo – con la fine del ciclo della DC. Per mia predilizione personale mi collegai a quel troncone democristiano che aveva rapporti con il PCI. Ma fui deluso perchè alle in questo rapporto volevo valorizzare a livello parlamentare Salvo Torrisi (suo nipote – ndr) ma in una riunione all’Excelsior di Catania alcuni mi fecero trovare Pippo Cicero come rilevante e probabile candidato. Io non accettai questa imposizione e ruppi con quella sinistra. Da allora non mi occupai più di politica e di amministrazione a Paternò perché subentrò la Ligresti personaggio privo di ogni forma di rispetto verso gli altri. Nel 2009 poi ho costituito Il Cenacolo, una associazione culturale e da allora mi sono occupato solo del Cenacolo”.
E qui inizia a sciorinare le attività del Cenacolo, che dopo le prime esperienze inizia ad occuparsi della politica culturale nel territorio: nasce il centro multimediale, esempio secondo solo a Parigi; ripreso il filone culturale dell’opera dei pupi; la valorizzazione biografica e culturale di Sofonisba Anguissola che risiedette a Paternò, organizzando una mostra internazionale di pittura attorno al suo nome; la creazione del parco archeologico e monumentale della collina storica, fatto l’atto costitutivo redatto dall’avv. Giuseppe Lo Presti e inoltrato alla Sovrintendenza per l’approvazione.
“Da queste attività inizia l’attenzione nei miei confronti della città” afferma Lombardo. E alla domanda capziosa riguardante Lo Presti come probabile candidato a sostegno di altro sindaco ci risponde: “Lo Presti è con me, ci mancherebbe”!
Ed inizia così a parlarci della collaborazione del Cenacolo con l’amministrazione Mangano, anche dal punto di vista finanziario. Il Cenacolo, ci dice Lombardo, è interamente finanziato da lui: “Lo finanzio col vitalizio che mi da la Camera dei Deputati. Restituisco così al popolo di Paternò quello che ricevo”.
La rottura con Mangano avviene dopo lunga collaborazione globale, anche col PD locale nel quale era inserito, per la questione dell’affidamento a privati dei cimiteri cittadini. “Io scrivo una mozione – ci dice Lombardo – per la revoca dell’affidamento ai privati dei cimiteri richiesta dal gruppo consiliare del PD che viene approvata, Mangano sposa quell’impostazione. Salvo però dopo otto giorni dichiarare che i due cimiteri possono essere affidati a una ditta privata”.
“Io sono contrario a questo progetto perché sconvolge tutto – continua sull’argomento Lombardo – sconvolge la vita politica e democratica, perché introduce in una città di 50mila abitanti una impresa che accumula in se un potere finanziario e imprenditoriale così enorme che determina tutto. Determina queste elezioni e chi le deve vincere. L’interesse di questi signori è di sostenere lui e non c’è bisogno che glielo chieda, perchè hanno l’interesse che vinca un sindaco che è d’accordo con questo progetto e Mangano è l’unico tra i candidati a essere d’accordo. Istaurando così un regime di monopolio”. Così avviene la rottura con Mangano.
E inizia con la genesi della propria candidatura. “Io 10 anni fa con l’allora sindaco Failla feci un accordo – continua Lombardo – dove tra l’altro il vice sindaco era salvo Torrisi che per me era massima garanzia, poi non l’hanno voluto realizzare, perchè ritenuta vessilo di un passato, e c’è stata rottura, poi anche questa con Mangano e ho deciso che per portare avanti la visione che ho io della città o lo faccio in prima persona o non me lo fa fare nessuno, si prendono le mie proposte e le mie esperienze, salvo poi al momento giusto visto che il potere ce l’hanno loro, fanno quello che vogliono. Ecco da dove nasce la mia candidatura”.
Domanda: La sua famiglia è stata classe dirigente da 50anni in questa città, adesso come si pone rispetto alla sua candidatura. Ci ha detto poco fa che Giuseppe Lo Presti si candida nella sua lista, quindi si desume che almeno questa parte della famiglia lo appoggi?
Risposta: “Certo! Andiamo ora a Salvo Torrisi. Io un mese fa sono andato a casa sua presenti Giuseppe Ronsivalle e Paolo Di Caro, e gli ho ripetuto un discorso che gli faccio da vent’anni, dicendo, Salvo, siccome dalla prossima volta non sarai più nominato ma devi essere eletto, tu hai bisogno dei voti di questi tuoi concittadini, e gli ho detto sei messo male con questi concittadini, a me risulta che questi concittadini abbiano l’impressione che tu non hai fatto moltissimo per loro, io ti consiglio di riprendere questo contatto e il modo migliore è fare una lista e tornare al consiglio comunale. Lui ha detto si a questa impostazione e si è impegnato, ma devo dire che ancora la mia candidatura non esisteva. Dopo la svolta della mia candidatura non ci siamo più visti ma sentiti telefonicamente. Questa candidatura la sento come dovere nei confronti della città e che devo fare, perché vedo questi limiti e questa deriva. Secondo me la lista la faremo insieme con Salvo Torrisi, mi sembrerebbe strano che lui si schieri con altri, mi pare molto difficile”.
Contattato Salvo Torrisi ci afferma: “Bene, purtroppo non mi pare che il confronto politico abbia dato frutti positivi, rimane il grande affetto e la stima”. Mai dire mai.
Concludendo l’intervista, Lombardo ci elenca una serie di punti programmatici che vorrà sviluppare con i cittadini di Paternò in incontri aperti.
Comunque vada a Paternò resta il record di una candidatura di quasi un secolo di età.