Giacomo Talignani, Repubblica, 3 VIII 2016.
Il ritorno della foca monaca, avvistata alle Egadi.
Le fototrappole l’hanno immortalata a gennaio. “Ci sono anche d’inverno, una novità importante. Risultato eccezionale: stanno tornando”.
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CINQUANT’ANNI fa era praticamente scomparsa ma ora è tornata. La foca monaca del Mediterraneo, animale rarissimo e che rischia di scomparire per sempre (ne rimangono circa 450 esemplari al mondo) vive ancora nelle coste siciliane. Lo scorso inverno un esemplare subadulto della foca è stato immortalato da una delle sette fototrappole piazzate nelle grotte delle isole Egadi: “E la sorpresa – dice il direttore dell’Area Marina Protetta Stefano Donati – è che non si trattava dello stesso esemplare avvistato intorno al 2011, ma di un altro. Lo abbiamo riconosciuto dalle cicatrici”.
Il ritorno della foca in Italia, dove è presente fra la costa sud della Sardegna e la Sicilia, è un evento unico. “In assoluto è l’animale più a raro e a rischio avvistato nelle nostre coste. Per farle un esempio è come il panda per la Cina. L’avvistamento risale a gennaio ma abbiamo deciso di pubblicare le immagini soltanto ora, d’intesa con Ispra, per evitare il rischio di persone che lo andassero a cercare: è molto fragile”.
Nel 1960 uccisioni volontarie della foca nelle isole Egadi sterminarono di fatto l’animale. Da allora gli avvistamenti si contano sulle dita di una mano. Ma dal 1991, quando è stato istituito il parco Area Protetta delle Egadi ed è “aumentata la consapevolezza nella preservazione dell’habitat e le specie” qualcosa è cambiato. “Il fatto di averla avvistata in inverno è incredibile, dato che di solito in quel periodo non si spostano. E’ un cambiamento. Anche dovuto al diverso atteggiamento delle comunità locali nei confronti della foca”.
Quattro fototrappole (installate con la partecipazione di Rio Mare) a Marettimo, due a Favignana e una a Levanzo. Così, in grotte dove in molti casi l’animale può arrivare solo da cunicoli sottomarini, le foche possono essere tracciate in caso di passaggio.
“Per noi – conclude Donati – è il risultato che premia gli sforzi fatti nelle politiche di conservazione di quest’area. Per continuare ad attirare le foche (che vivono nelle colonie del Mediterraneo orientale e dell’Atlantico, ndr) sulle nostre coste dobbiamo invitare tutti alla massima attenzione”.
Per questo Ispra e Amp Egadi hanno lanciato una campagna di sensibilizzazione in caso di avvistamenti. L’appello a turisti e naviganti, se incontrassero una foca, è quello di spegnere i motori delle barche, lasciare che le foche si allontanino, non disturbare o inseguirle e in assoluto, se l’animale fosse insieme ai cuccioli, mai cercare di avvicinarli: lo stress potrebbe determinare l’abbandono del piccolo.