Vincenzo Borgomeo, La Repubblica, 20 II 2019
Duecentomila “Pass” disabili mai restituiti
Arriva da Verona una fotografia dell’incredibile situazione dei pass disabili mai restituiti dai familiari dopo il decesso del titolare: sono 1738, mai tornati al comune negli ultimi dieci anni. E se questo è il dato di una sola città e provincia, si stima che in Italia – su 2 milioni di pass disabili rilasciati in totale – possano essere circa 200 mila i permessi legati a persone decedute ancora in mano a parenti.
“Grazie ai nuovi controlli con il sistema elettronico Giano – spiega il comandante della Polizia municipale di Verona Luigi Altamura – abbiamo azzerato le denunce per uso di atto falso guarda che presentazione del documento, ma c’è ancora molto da fare per sanare questo mondo di illeciti”. Non a caso è stata appena varata l’operazione “Senza Ritegno 2 Abusi sull’utilizzo di pass disabili” che ha portato in poco tempo a controllare 6.016 tagliandi e contestare 727 violazioni per divieto di sosta negli spazi per diasabili.
Va ricordato che con il suo permesso, l’invalido può entrare liberamente nella Ztl, percorrere corsie bus, trovare parcheggi agevolati e comodi, non pagare ticket sosta sulle strisce blu, disinteressarsi del disco orario, avere garanzia che la sua auto non verrà rimossa ma solo spostata. Insomma il permesso per invalidi è un lasciapassare assoluto di mobilità anche per esigenze di terzi, spesso all’insaputa del titolare (che è a letto, in casa di riposo, al mare, in montagna, a giocare a carte con le amiche…).
Tanti i casi segnalati dalla polizia di Verona, dall’universitario che usava il permesso del padre per parcheggiare vicino alla sede dove si tengono le lezioni una zona dove la sosta è difficile per la presenza di numerosi uffici, banche e negozi a quello del giovane professionista del centro storico che usava il permesso della zia (a casa che non sapeva del nipote) per sostare in centro per recarsi al lavoro.
E’ stato perfino fermato un 60enne che usava il permesso della madre per entrare nella Ztl e che aveva dichiratao agli agenti che aveva accompagnato la madre – deceduta due anni fa – in uno studio medico del centro.
Così dopo la campagna di sensibilizzazione per restituire il pass disabile delle persone decedute, da marzo a Verona scatteranno controlli a tappeto, sotto casa e con gli accertatori della sosta per rimozione auto e ritiro pass. I furbetti dei permessi illeggittimi sono avvisati.
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Vincenzo Borgomeo, Repubblica Motori, 12 IX 2018
Lotta a tagliandi falsi per disabili
“Uno su quattro in Italia è illeggittimo. Serve una forte azione di contrasto”. Altamura, responsabile delle polizie Municipali dell’Anci spiega la stragegia.
“In Italia ci sono due milioni di pass disabili, un numero enorme vista la complessità per averne uno. E, soprattutto, uno su quattro falso. Ossia è illeggttimo perché riferito a un parente ormai defunto”. E’ Luigi Altamura, responsabile delle polizie municipali dell’Anci e Comandante del Corpo Polizia Municipale di Verona a denunciare la cosa. Oltre a fornire i numeri del fenomeno: ci sono 72236 tagliandi per disabili a Roma, 5800 a Catania, altrettanti a Bari, 12 mila a Torino, 9800 Bologna, 20 mila a Napoli e 11 mila a Firenze.
“Il pass disabili – spiega Altamura – è la “chiave viabilistica” che apre tutte le porte. Entrare in una zona a traffico limitato, percorrere le corsie preferenziali, parcheggiare a ridosso di stadi, palazzetti, luoghi centrali dove si svolgono grandi eventi come le fiere e i concerti, parcheggiare gratuitamente sugli stalli blu a pagamento, dove il Comune non ha tenuto in considerazione una sentenza della Cassazione che nega il diritto alla gratuità della sosta ma non quello alla mobilità”.
Ma ci sono state tante novità nel settore, possibile non si sia riusciti a cambiare nulla?
“Dal settembre 2012 il pass disabile è diventato il CUDE, contrassegno unificato disabili europeo, cosicché i diritti si allargano ai 28 stati dell’Unione Europea. Il talloncino blu diventa uno strumento di mobilità insostituibile. Il loro numero aumenta di giorno in giorno soprattutto dove sono attive telecamere per sanzionare gli accessi abusivi alle ZTL e alle corsie bus, si va dai 72.000 di Roma, ai 12.000 di Torino, 6.000 a Bari, 6.600 a cagliari, 5.800 a Catania, 5.700 a Venezia, 5.100 a Napoli, 9.700 a Bologna, 20.000 in tutta la provincia di Verona.
Tanti, troppi?
“Si stima che ci siano oltre 2.000.000 di pass disabili rilasciati dai comuni italiani che sono in circolazione in questo momento in Italia. Insomma in tante città è come sia avvenuto un terremoto che ha lasciato feriti ogni oltre previsione. Numeri altri in rapporto alla complessità di averne uno”.
Perché?
“Per il rilascio occorre presentare al comune di residenza il certificato medico in originale rilasciato dal medico del Distretto Sanitario di appartenenza, dal quale risulti che nella visita medica è stato espressamente accertato che la persona per la quale viene chiesto il contrassegno ha titolo ai sensi dell’art. 381 DPR 495/1992, ovvero verbale della commissione medica integrata ai sensi dell’art. 4 Legge 35/2012, dove sia specificato che l’interessato ha diritto al contrassegno, presentato in copia con dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà sulla conformità all’originale, due foto a colori formato tessera, dell’avente diritto e una o più targhe che collegano il pass al veicolo”.
Una burocrazia eccessiva?
“In tutto questo enorme numero di veicoli in circolazione, i disabili sono costretti in caso di viaggio dalla città di residenza ad un’altra in cui sono attive i sistemi di sanzionamento tecnologici, a telefonare, scrivere mail, fax, con cui comunicano la targa (leggi il parere del Ministero su richiesta di comunicazioni pass disabili ai vari comuni). Infatti non esiste una banca-dati nazionale e nessun parlamentare ha mai speso energie nel voler approvare una semplice norma che colleghi tutte le municipalità ad un sistema di controllo serio ed efficace a tutela dei veri disabili”.
Un sistema anti frodi?
“Si, perchè il problema è il solito furbetto. Abbiamo i falsi pass disabili (e finalmente i Tribunali condannano anche per l’uso delle fotocopie vedi sentenza del Tribunale di Verona), abbiamo gli utilizzi indebiti di pass intestati a morti, intestati ad allettati (soggetti da mesi se non da anni immobili a letto nelle case di riposo o negli ospedali), intestati a soggetti che non sono più disabili, intestati a disabili effettivi ma non presenti in città perchè al mare o in montagna o all’estero. Insomma una casistica che non conosce tregua, che ha i picchi ad esempio come a Verona durante il Vinitaly per parcheggiare quasi fin dentro i padiglioni per assaggiare un ottimo prosecco, oppure vicino all’Arena per andare a vedere Ligabue. Questi siti vengono chiamate “tonnare” perchè è certo il rientro al comando con una serie di denunce o pass ritirati per l’uso indebito. Si, perchè a Verona il Sindaco Federico Sboarina da diversi anni ha introdotto una ordinanza che ne comporta il ritiro per l’uso indebito. Un caso qausi unico che ha però ridotto il numero di “furbetti”.
Ma non basta…
“Direi di no: per far rispettare le leggi e il Codice servono i controlli sia automatici sia con le divise in carne ed ossa. A Verona dal 2009 abbiamo una banca-dati denominata Citypass che rispetta le prerogative indicate dal Garante per la Privacy e che permette, esclusivamente agli organi di polizia stradale e giudiziaria, di controllare la validità di un pass e se il disabile è ancora in vita. Nessuna violazione della privacy insomma perchè il progetto ora è stato esteso alla Regione Veneto. La chiave è questa: il Comune di Verona ed i Comuni aderenti il protocollo che prevedono l’autorizzazione ad una o più targhe utilizzate dai titolari di pass disabili inseriscono autonomamente l’informazione sulla piattaforma ZTL di Verona. Il servizio permette al titolare di evitare di dover comunicare il proprio passaggio al fine di evitare il sanzionamento automatico dei varchi ZTL (tutela enorme dei veri disabili non più costretti a scrivere o telefonare)”.
E che protezione per la privacy?
“Va chiarito che le informazioni necessarie alla piattaforma finalizzate ad autorizzare la targa non sono riconducibili alle informazioni sensibili di possesso del PASS DISABILI che restano a totale ed esclusiva gestione del Comune di appartenenza. Solo l’organo di polizia giudiziaria potrà vederle ma solo se necessario”.
Torniamo a vostro progetto CITY PASS.
“Gestisce l’informazione minima relativa all’esistenza di una autorizzazione in grado di permettere il passaggio sotto tutte le ZTL della Regione. Le informazioni relative all’eventuale PASS DISABILI associato all’autorizzazione restano in gestione e custodia della Amministrazione Competente che l’ha emesso. Oggi abbiamo un nuovo strumento che si chiama “Giano2”, un sistema informativo che legge dentro le banche-dati del Comune (permessi, verbali, incidenti) e fuori (Motorizzazione, Aci, ecc). I risultati sono devastanti per i furbetti. Ecco perchè la Polizia municipale invita i familiari dei disabili deceduti a restituire bonariamente i pass, anzichè continuare ad utilizzarlo “distrattamente”. In Emilia Romagna si era tentato un progetto simile che però era stato bocciato dal Garante. Proprio grazie alle osservazioni del Garante, ora i Comuni più virtuosi e con tecnologie avanzate si associano per le attività di polizia stradale e l’auspicio che il nuovo Governo prenda in seria considerazione l’esigenza di gestire la banca-dati dei pass disabile nazionale”.
Cosa fare quindi?
“Insomma la banca-dati deve essere introdotta da subito, servono maggiori controlli degli organi di polizia stradale e i comuni devono far parlare le proprie banche-dati (anagrafe con traffico ad esempio per sapere i deceduti in tempo reale)”.