Mondrian Fonds, Comunicato stampa, V 2015.
Herman De Vries, “to be all ways to be”
Curatori: Colin Huizing e Cees de Boer; Committente: Mondriaan Fund; 9 maggio—22 novembre 2015; padiglione olandese.
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Herman De Vries (1931) rappresenta i Paesi Bassi alla Biennale Arte 2015. All’insegna del titolo to be all ways to be il padiglione dei Paesi Bassi espone nuove sculture, oggetti, lavori su carta e fotografie di de vries. Orticoltore e naturalista, de vries raccoglie, ordina, isola e presenta oggetti della natura, dirigendo la nostra attenzione sia verso l’unicità che verso la diversità del mondo che ci circonda. Nei suoi viaggi preparatori a Venezia, de vries ha raccolto molti oggetti dalla Laguna, dai Giardini e dalla città con i quali ha creato svariati lavori esposti nel Padiglione dei Paesi Bassi e sull’isola deserta del Lazzaretto Vecchio che si trova nella parte sud della Laguna. L’esposizione é curata da Colin Huizing e Cees de Boer. Herman de vries ha lavorato per oltre sessant’anni ad un’opera caratterizzata da una versatilità non comune nella quale arte, scienza e filosofia sono giustapposte alla realtà del mondo. Coinvolto inizialmente nel movimento internazionale ZERO, de vries si é in seguito concentrato su processi e fenomeni naturali presentandoli come realtà primarie e fisiche dell’esistenza umana. La forza e la ricchezza del’opera di de vries nascono dal biotopo da lui sviluppato a Eschenau (Germania), sua città di residenza e durante i suoi viaggi, inclusi quelli a Venezia.
Il carattere aperto, trasparente e spazialmente poetico del padiglione dei Paesi Bassi nei Giardini di Venezia, realizzato da Rietveld nel 1954, simboleggia il pensiero razionale e ottimisticamente progressivo che prevalse nella prima metà del XX secolo. L’opera di herman de vries, fatta di materiali organici e naturali, si contrappone a questa nozione e si attesta sull’idea che i processi ed i fenomeni naturali sono troppo complessi per essere spiegati in maniera razionale. Il titolo dell’esposizione to be all ways to be esprime l’idea che l’esperienza dell’esistenza umana e la riflessione su di essa seguono vari percorsi divergenti, nessuno dei quali é superiore od inferiore all’altro. Vissute attraverso l’occhio, l’orecchio, il corpo ed il naso, le opere nel padiglione, nei Giardini ed all’interno della Laguna Veneziana mettono in questione le attuali definizioni e posizioni in merito alla natura ed alla cultura. Come parte dell’esposizione, herman de vries ha esplorato i dintorni della città di Venezia, i Giardini e la Laguna. Con una delle sue opere fondamentali: from the laguna of venice —a journal (dalla laguna di venezia —un diario), de vries porta questo contesto nel padiglione dei Paesi Bassi. Il pubblico viene invitato ad entrare in contatto con questo habitat: speciali gite in barca porteranno i visitatori più volte la settimana al santuario di de vries: natura mater al Lazzaretto Vecchio. I biglietti per queste gite sono disponibili nel Padiglione dei Paesi Bassi. Le opere di herman de vries si ritrovano nelle collezioni dei musei di tutto il mondo. Nel 2014 e nel 2015 de vries partecipa alle retrospettive ZERO al museo Guggenheim di New York, al Martin Gropius Bau di Berlino ed allo Stedelijk Museum di Amsterdam. Colin Huizing (1965) é curatore capo dello Stedelijk Museum di Schiedam. Cura le esposizioni incentrate su artisti e su importanti sviluppi nelle arti visive dal 1960 ad oggi. Nel 2011, in stretta collaborazione con la Fondazione ZERO (Düsseldorf), ha organizzato l’esposizione nul =0, dutch avant-garde in an international context, 1961–1966 ( zero=0, l’avanguardia olandese in un contesto internazionale, 1961–1966). Nel 2014 ha curato l’esposizione herman de vries— all nello Stedelijk Museum di Schiedam Cees de Boer (1955) ha studiato Lettere e Filosofia ed ha ottenuto il dottorato per la sua ricerca sui romanzi collage di Max Ernst. Attualmente esercita la libera professione come curatore, critico d’arte e consulente artistico. Ha pubblicato libri su Sjoerd Buisman e Norman Dillworth; nel 2000 ha curato, insieme all’artista, ulay: performing light al centro artistico De Appel di Amsterdam. Nel settembre del 2014 é stato pubblicato il suo studio sugli aspetti filosofici dell’opera di herman de vries, overal stroomt mijn oog.