Francesco De Dominicis, Libero Quotidiano, 5 VI 2014.
I Comuni fanno cassa con l’autovelox.
Occhio alle multe per eccesso di velocità, l’ultimo trucchetto dei sindaci per fare cassa. Gli automobilisti italiani, insomma, stiano attenti alla nuova supertassa municipale: l’autovelox. In effetti nelle ultime settimane gli apparecchi per pizzicare chi supera i «limiti» sembrano spuntare come funghi proprio nelle vie cittadine. Grazie a questo escamotage, i comuni possono portare a casa in un solo giorno decine di migliaia di euro.
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Proprio mentre la commissione Trasporti della Camera licenzia una riforma del codice della strada che accresce la possibilità di ricorrere ai controlli automatici del traffico, il settimanale Panorama lancia un allarme multe sulla copertina del numero in edicola oggi.
Altro che Tasi e Tari, sottolinea il settimanale: «Sono i radar stradali a garantire alle esauste casse municipali i più facili incassi. A Milano, Roma, Bologna, Torino, ma anche in tante altre città medie e piccole, Panorama ha verificato che giunte comunali e comandi dei vigili da gennaio stanno drasticamente accrescendo il ricorso agli strumenti per il controllo automatico della velocità». Questi alcuni dei dati raccolti: a Roma il 14 maggio sono stati installati 7 autovelox a rotazione nelle vie più strategiche: al 27 maggio le multe erano già 4.095, cioè 273 al giorno, per una media potenziale di svariate decine di migliaia di euro al dì. A Milano il 10 marzo sono stati attivati 7 nuovi radar fissi su altrettante strade a scorrimento veloce (in realtà strade semiperiferiche a 4 corsie, che le auto normalmente percorrono a velocità più elevata di quella consentita) e soltanto nella prima settimana sono state rilevate 64.205 infrazioni, cioè 9.172 al giorno. Sempre a Milano, si legge nell’anticipazione del settimanale della Mondadori, 4 automobilisti su 10 superavano di oltre 10 chilometri orari il limite dei 50 all’ora, pertanto dovranno pagare una multa tra 168 e 674 euro. A Bologna, dove in aprile sono stati impiantati autovelox fissi sui viali intorno al centro, il Comune prevede che fra il 2013 e il 2014 gli incassi da multe aumenteranno da 45,9 a 46,5 milioni di euro. E in città, ormai, il 70% delle contravvenzioni stradali viene rilevato da occhi elettronici.
Non solo. Nuovi autovelox e radar di vario genere sono stati recentemente installati o sono in via di collocamento in decine di comuni italiani: Mestre, Padova, Bergamo, Caorso, Piacenza, Cremona, Riccione, Terracina, Taranto, Otranto, Cagliari e numerosi altri. Il trucco è evidente: un sistema nato per aumentare la sicurezza stradale ormai viene sfruttato, forse al confine della legalità, per consentire ai sindaci, attraverso le polizie municipali, di portare quattrini nei loro bilanci. Ragion per cui, Altroconsumo segnala una serie di requisiti da verificare prima di pagare le sanzioni.
Non solo autovelox, comunque. A Roma sono stati segnalati, in alcuni periodi, veri e propri picchi nell’utilizzo delle cosiddette «ganasce» blocca ruote per le autovetture parcheggiate in sosta vietata. Lì il vantaggio è anche un altro: oltre alla sanzione, infatti, il proprietario del veicolo deve pagare immediatamente circa 60 euro per lo sblocco del veicolo. Cifra che sale non di poco se l’autovetture viene trasportata nei depositi delle società incaricate. In pratica, denaro fresco che esce dal portafoglio dei cittadini e arriva subito in cassa.
Eppure i conti dei comuni non sono poi così disastrosi. Anzi. La Banca d’Italia ha appena certificato che lo scorso anno con l’Imu, i sindaci hanno prelevato da famiglie e imprese ben 16,2 miliardi id euro a cui vanno aggiunti i 4 miliardi girati dallo Stato per compensare l’esenzione della prima casa stabilita dal governo di Enrico Letta. Tra l’assegno statale e l’aumento delle aliquote, l’incasso è aumentato, dice Bankitalia, del 3% rispetto al 2012. Ed è salito pure il gettito legato all’addizionale comunale Irpef, passato a 4,4 miliardi con un incremento dell’11,6%. E quest’anno, ormai è noto, con la Tasi, l’Imu e la Tari sarà un salasso generalizzato che porterà una decina di miliardi in più sui bilanci delle amministrazioni territoriali.