Repubblica, 26 I 2016
La farmacia non sente la crisi, il mercato è in crescita
I conti influenzati dal boom della spesa per gli integratori nel 2015, con fatturato quasi al +8%. In generale, vanno bene tutti i prodotti a carico del cittadino, anche farmaceutici.
La crisi non si sente nelle farmacie italiane, o comunque si sente molto meno che in altri settori. Secondo i dati diffusi da Ims Heath, nel 2015 il mercato di questi esercizi commerciali ha raggiunto i 25,3 miliardi, segnando un + 1,6% rispetto al 2014. A trainare il mercato e i fatturati non sono i medicinali con obbligo di prescrizione, che assicurano un valore praticamente identico a quello dell’anno precedente – 15 miliardi per un -0,1% – , bensì i prodotti a carico dei cittadini.
Ad esempio i farmaci di autocura, cioè quelli completamente a carico del cittadino ed acquistabili senza ricetta, vedono un aumento di spesa del 3,4%. Ma va bene tutto il mercato di libera vendita, che l’anno scorso ha raggiunto un valore di 10,2 miliardi di euro per un incremento del 4,1%. In questa voce rientra, ad esempio, la dermocosmesi, che è cresciuta del 3% in fatturato. Il parafarmaceutico ha visto un trend positivo del 2,5%, grazie soprattutto, spiegano da Ims Health, ai prodotti per la gestione del diabete, come il test del glucosio (vale il 46% di questo mercato). Continua infine il trend di crescita degli integratori, prodotti come vitamine, sali minerali, ma anche fermenti lattici e tanti altri. Qui la crescita del fatturato è addirittura del 7,9% e quella delle confezioni vendute del 6,4%.
Discorso diverso per parafarmacie e corner della grande distribuzione organizzata, dove si sono visti risultati meno positivi (+0,8% per le prime, -1,6% per i secondi).