Repubblica, Edizione di Palermo, 6 XII 2016
Rapporto Istat, alla Sicilia il primato del rischio povertà
E’ la regione con la più alta percentuale, 55 per cento, contro il 47 per cento della Puglia. Primo posto anche per la più bassa intensità lavorativa.
Quasi la metà dei residenti nel sud e nelle isole (46,4 per cento) è a rischio di povertà o esclusione sociale, contro il 24 per del centro e il 17,4 per cento del nord. Lo rileva l’Istat nel rapporto sulle “condizioni di vita e reddito – anno 2015”.
I livelli sono superiori alla media nazionale in tutte le regioni del mezzogiorno, con valori più elevati in Sicilia (55,4 per cento), che distanzia la Puglia (47,8%) e la Campania (46,1%). Viceversa, i valori più contenuti si riscontrano nella provincia autonoma di bolzano (13,7%), in friuli-venezia giulia (14,5%) ed emilia-romagna (15,4%) (prospetto 3).
Inoltre, quattro individui su dieci sono a rischio di povertà in Sicilia, contro i tre su dieci in Campania, Calabria, Puglia e Basilicata.
Livelli di grave deprivazione materiale più che doppi rispetto alla media italiana si registrano in Sicilia e Puglia dove più di un quarto degli individui si trova in tale condizione.
La Sicilia (28,3%) è anche la regione con la massima diffusione di bassa intensità lavorativa, seguita da Campania (19,4%) e Sardegna (19,1%).
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Repubblica, Economia e Finanza, 3 XII 2016
Famiglie in difficoltà nel pagare mutui e affitti:
mai così tante da 11 anni
Il dato emerge dall’indagine Istat sulle condizioni economiche degli italiani.
Le condizioni per accedere ai nuovi mutui sono vantaggiose come non mai, grazie alla situazione straordinaria dei tassi d’interesse. Il mercato immobiliare è in timida ripresa e questo si accompagna con un boom delle richieste di finanziamento. Ma la situazione economica generale è ancora precaria e c’è un dato Istat che lo dimostra: il 5,4% delle famiglie in Italia è indietro con le rate dell’affitto o del mutuo. E’ quanto emerge dall’indagine sugli arretrati. Il dato è relativo al 2015 e, scorrendo a ritroso le serie dell’Istituto, risulta il più alto dall’avvio della rilevazione (2004), quindi almeno da undici anni.
Il calcolo è effettuato su chi paga la banca o il proprietario dell’abitazione in cui vive e, ancora una volta a soffrire di più è il Sud (6,9%). Debitori più puntuali invece al Nord, specialmente al Nord Est (4,7%). La differenza la fa anche l’età, tra gli under35 la percentuale si alza e di molto (12,0%, contro l’1,5% degli over65). Ad accumulare meno ritardi sono i pensionati (1,4%), mentre i disoccupati, come immaginabile, sono decisamente più in difficoltà (18,9%).
Tutto torna se si guarda anche a quante poche famiglie riescono a risparmiare, sempre dall’indagine dell’Istat emerge che per ben il 71,6% mettere da parte dei soldi è una “mission impossible”. Anche in questo caso si tratta della percentuale più alta da quando sono iniziate le serie storiche dell’Istat, che dopo il report “Condizioni di vita e reddito”ha aggiornato il suo database, con tutti i dettagli sui cosiddetti “indicatori di disagio economico”. E guardando alle singole voci si scopre come perfino l’acquisto del telefono fisso diventi per alcuni un “lusso” (l’11,1% trova difficoltà nel comprarlo).