Valentina Santarpia, Corriere della sera, 5 XII 2017.
Da slot a forwardare, l’aziendalese che ha invaso la nostra vita
Abstract, tool, ma anche briefing e valutazione delle performance: siamo nella società dell’antilingua, come la chiamava Calvino, e nonostante i tentativi della PA di semplificare il burocratese, l’aziendalese ci domina.
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Le parole sono fatte per essere capite
Slot, interfacciarsi, obliterare, sottoscrivere, e chi più ne ha più ne metta: sono passati più di 20 anni da quel progetto della semplificazione del linguaggio amministrativo varato dal ministro Cassese, che portò alla pubblicazione del manuale di stile per la pubblica amministrazione di Bassanini. Eppure la burocrazia, i termini legali, e il linguaggio aziendale, il cosiddetto aziendalese, continuano a contaminare la nostra lingua, rendendo spesso le comunicazioni incomprensibili, assurde, poco verificabili. E pensare che già Gramsci in Quaderni dal carcere scriveva: «A differenza dei funzionari francesi e inglesi, che scrivono per il popolo, quelli italiani scrivono per i propri superiori». E Italo Calvino puntava l’indice contro l’antilingua burocratica. Non c’è niente da fare. A dispetto degli appelli di intellettuali e studiosi, la deriva dell’idioma sterile e omologato travolge mail, lettere formali, spesso persino le conversazioni quotidiane. Con buona pace di Tullio De Mauro, che ricordava: «Le parole sono fatte, prima che per essere dette, per essere capite: proprio per questo, diceva un filosofo, gli dei ci hanno dato una lingua e due orecchie. Chi non si fa capire viola la libertà di parola dei suoi ascoltatori. È un maleducato, se parla in privato e da privato. È qualcosa di peggio se è un giornalista, un insegnante, un dipendente pubblico, un eletto dal popolo. Chi è al servizio di un pubblico ha il dovere costituzionale di farsi capire».
Slot
Slot è tecnicamente la finestra di tempo entro il quale un aeromobile ha il permesso di decollare. Ma è diventato sinonimo di ogni spazio temporale a disposizione: «Hai uno slot per me?», nel senso di «Hai una finestra di tempo libera da dedicarmi?». Pessimo. Si potrebbe usare tranquillamente un più semplice: «Quando sei libero per poterci incontrare/parlare?».
Interfacciarsi
È un termine informatico, e indica il collegamento tra due dispositivi o applicazioni digitali. Ma è ormai diventato sinonimo di dialogare, connettersi: ci si interfaccia con l’utente, con il mondo esterno, con le aziende, persino con gli amici. Perché?
Account
Letteralmente “accredito”, è una sorta di permesso di ingresso presso un provider o una impresa commerciale, per accedere a determinati servizi. Ad esempio ogni utente ha un proprio account di posta elettronica attraverso cui invia e riceve i messaggi. Eppure nel linguaggio corrente il termine viene spesso usato con riferimento alla figura professionale che opera all’interno di un’agenzia, non solo pubblicitaria. Account manager, junior account, account executive… gli annunci ne sono pieni. Ma perché non dire chi e cosa si cerca? Agente, collaboratore, venditore, gestore portafoglio clienti…?
Light lunch
Letteralmente è un pranzo leggero. Ma è abbastanza ovvio che, se si tratta di una pausa pranzo in una riunione di lavoro o durante un convegno, non si possa servire un pranzo di diverse portate. Perché non parlare semplicemente di pranzo?
Field manager
Letteralmente, un direttore di campo. In realtà è banalmente un responsabile, un coordinatore, un dirigente che coordina un gruppo di lavoratori. Un capo. Troppo semplice?
Analisi on desk
Letteralmente l’analisi sul tavolo, che starebbe ad indicare la raccolta della documentazione, che si contrappone ad analisi field, quella che è la fase di ricerca vera e propria.
Benchmark o benchmarking
Con benchmark o, più spesso e coerentemente con la voce inglese benchmarking, in economia si intende una metodologia basata sul confronto che permette alle aziende che lo applicano di compararsi con le migliori e soprattutto di apprendere da queste per migliorare. È diventato il sinonimo di «punto di riferimento per una misurazione, per un confronto». Anche nelle conversazioni private: «Il mio ex fidanzato è diventato il mio benchmark», per dire qualcosa del tipo «confronto tutti i miei successivi ragazzi sulla base di quello che lui poteva offrirmi». Contabilità sentimentale? Anche no.
Tool
In informatica è un piccolo programma di ausilio per attività specifiche. Ma ormai il termine inglese è abusato per indicare strumento, attrezzo, sia reale che virtuale: di solito i tools sono utilizzati per arricchire un sito web di funzionalità avanzate. «L’utilizzo dei vostri tool è gratuito?». Mah.
Briefing/debriefing
Deriva dall’ambito militare. Perché non dire riunione e resoconto?
Valutazione delle performance
Perché non si possono valutare i risultati?
E-learning
Apprendimento on-line, tutto ciò che usa le tecnologie multimediali e Internet per migliorare l’istruzione. Ma ormai siamo invasi da piattaforme e piani di e-learning.
Feedback
Il termine nato per indicare in scienze l’effetto che risulta dall’azione di un sistema è diventato il modo universale per parlare di risposta, reazione: dal lavoro ai rapporti personali. «Andiamo al cinema? Aspetto un feedback». Orrore.
Abstract
Nel linguaggio scientifico e tecnico, è la breve sintesi di un saggio, un testo, un articolo. Nel linguaggio comune viene definito abstract tutto ciò che schematizza: persino a palazzo Chigi si presentano gli abstract. O le slide, parenti prossime.
Badge
Tutti al lavoro ne abbiamo uno. Serve per entrare in piscina o in palestra. Lo usiamo anche per salire sugli autobus o entrare in metropolitana. Talvolta pure per aprire cancelli o porte. È il «badge» (ma potremmo tranquillamente chiamarlo «tesserino», «distintivo», «cartellino o targhetta di riconoscimento»).
Forwardare
Nel linguaggio informatico, spedire a un ulteriore destinatario un messaggio di posta elettronica che si è ricevuto. Il nuovo messaggio può essere inoltrato da uno a uno, da uno a molti o da molti a uno. È l’italianizzazione di to forward, e orami imperversa in tutti gli ambiti: «Mi forwarderesti una di quelle bibite?».
Call
«Fissiamo una call?». Frase frequente, soprattutto in ambienti lavorativi milanesi. Non sarebbe più semplice dire «Una telefonata, una chiamata?». Misteri.