Claudio Cartaldo, Il Giornale, 8 II 2017 (*)
Rai, svelate le carte top secret: ecco tutti gli stipendi
I documenti interni della Rai sugli stipendi di conduttori, star e giornalisti. In totale 129 contratti in sei mesi firmati da Campo Dall’Orto per un totale di 340 milioni di euro.
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Una firma che vale oro. Molto oro. È quella del dg Antonio Campo Dall’Orto, che ha messo la sigla di propria mano su 129 contratti (negli ultimi 6 mesi del 2016) per un totale di 340milioni di euro.
C’è di tutto: giornalisti, star, conduttori, produzione di programmi e le forniture. Tutti costi esterni cui vanno aggiunti quelli già stratificati del carrozzone Rai.
Un anno fa una legge ha allargato le maglie dei poteri del dg della Rai, tanto da permettergli di avere a disposizione impegni per 10 milioni di euro contro i 2,5 che potevano permettersi si suoi predecessori. Un tesoretto. Ma Dall’Orto è riuscito a fare di meglio: considerando che il bilancio totale del 2015 prevedeva 1,3 miliardi di euro in costi esterni, i 340 milioni “firmati” dal dg sono un gruzzolo più che consistente. In totale, come spiega la Stampa dopo aver visionato i documenti interni di Viale Mazzini, Dall’Orto ha assunto 299 persone e concesso 585 promozioni. Gli stipendi dei giornalisti assunti (sopra i 200mila euro) e dei dirigenti sono cosa nota, grazie alla legge sulla trasparenza. Ma nulla si conosceva sui contratti di collaborazione con le star della tv. Eccoli.
Gli stipendi delle star
Andiamo con ordine. La più pagata è senza dubbio Antonella Clerici, regina della “Prova del Cuoco”: a lei vanno 3 milioni di euro (lordi) in due anni, fino al 31 agosto 2018. Più o meno lo stesso incassa pure Flavio Insinna, che su Rai conduce “Affari Tuoi”: 1 milione e 420mila euro. Poi ci sono Lucia Annunziata, che per garantire l’esclusiva di “In Mezz’Ora” si porta a casa 1 milione e 380mila euro dal 2016 fino al 2019. Di certo con i suoi 460mila euro lordi all’anno non si avvicina ai guadagni di un altro giornalista, questo sì campione di prediche (agli altri). Michele Santoro, con la sua azienda “Zerostudios Spa” costa alla Rai 2 milioni e 700mila euro, cifra con cui realizza ben tre programmi: “Italia” (di cui è conduttore), “M” e “Animali come noi”. Piero Angela si accontenta di 1,8 milioni a fronte di 4 anni d contratto: “1 milione 565 mila per il periodo 1 settembre 2013 – 31 agosto 2016 – scrive La Stampa – più altri 235 mila per arrivare al 31 agosto 2017 compresa “la partecipazione del collaboratore alla realizzazione di collane di dvd di carattere scientifico e storico”. Infine i contribuenti pagano pure il direttore dell’Orchestra sinfonica nazionale della Rai, l’americano James Conlon: 311.333 euro lordi per 7 mesi di stipendio. Andando avanti, c’è tutto il capitolo dei conguagli ai minimi garantiti dai contratti. Bruno Vespa, che di base porta a casa 1 milione e 800mila euro, nel secondo semestre del 2016 è riuscito a incassare un altro milioncino di extra. Mica male. Lo stesso vale per Michele Guardì (“Mezzogiorno in famiglia”), con 586.184 euro di prestazioni fuori contratto. E ancora Massimo Giletti (313mila euro in più oltre i 500mila di base).
(*) Abstract di un articolo dell’anno scorso su un tema ancora d’attualità dopo l’intervento di Milena Gabanelli su “DataRoom” (Corriere della Sera) di luglio 2018 .