La Sicilia, 21 X 2021
Sulla rotta dei fenicotteri da Priolo a Trapani
Per ammirare gli splendidi uccelli dal piumato rosa non è necessario arrivare ai Caraibi. I fenicotteri da tempo abitano in Sicilia per la gioia degli appassionati, dei curiosi, delle famiglie. Vederli volare o curare i piccoli è sempre un’emozione che sottolinea quanto la Sicilia sia terra di biodiversità con un ambiente naturale da proteggere e far conoscere.
Dalle Saline di Priolo, che dal 2015, sono l’unico sito di nidificazione del fenicottero rosa in Sicilia, molti giovani esemplari, in gran parte inanellati, sono volati fino all’altro capo dell’Isola, nella storica oasi del Wwf delle Saline di Trapani. I direttori Silvana Piacentino della “Riserva Naturale Orientata Saline di Trapani e Paceco” e Fabio Cilea, della “Riserva Naturale Saline di Priolo”, gestito dalla Lipu hanno, infatti, scoperto dalla lettura degli anelli dei fenicotteri, che tra quelli presenti nelle saline del trapanese ce ne sono diversi nati proprio a Priolo.
Nella Riserva delle Saline di Trapani e Paceco oramai è una consuetudine, quella di osservare nel corso delle visite guidate stormi di fenicotteri rosa intenti a setacciare le acque delle saline alla ricerca del gamberetto di cui si nutrono. Non è inusuale dal mese di agosto scorgere fenicotteri rosa adulti insieme a gruppi di giovani con un piumaggio grigio/marrone nel loro primo viaggio che li porterà a scoprire ed imparare la rotta migratoria da percorrere durante i loro lunghi viaggi.
Ma quest’anno in particolare dalla fine di agosto uno spettacolo straordinario va in scena, una grande emozione per lo staff Wwf e per i tanti amici fotografi, oramai affezionati delle saline trapanesi. Accanto alla strada provinciale 21 che attraversa le saline e attorno al centro visite della Riserva, tra lo stupore degli automobilisti e la meraviglia dei tanti visitatori che giungono ad ammirare la bellezza del luogo, si scorge la presenza e il volo di fenicotteri adulti e giovani che affollano le vasche.
Questi spostamenti dalle due Riserve situate ai due capi della Sicilia, come dichiarano i rispettivi direttori, oltre ad essere una gioia per chi oggi giorno lavora per la tutela della natura, fanno capire quanto le aree umide siciliane siano importanti per la conservazione degli uccelli e funzionino come un’unica grande area dove, grazie alle loro ali, gli uccelli si spostano con facilità e velocità alla ricerca sempre delle migliori condizioni di vita. Le Saline di Priolo e le Saline di Trapani e Paceco infatti, fanno entrambe parte del sistema regionale delle aree protette siciliane.
Appena il mese scorso “Primo” – un giovane fenicottero nato nel 2021 alle Saline di Priolo – era arrivato un mese fa all’Oasi Wwf del Lago di Burano. A fare la strabiliante scoperta era stato un vecchio amico della Riserva, Marco Scutellà, biologo romano, studioso e profondo conoscitore di questa specie e che, solo poco settimane prima, aveva partecipato alla campagna di inanellamento. Primo è uno dei 133 fenicotteri inanellati nella giornata del 7 luglio. A ogni giovane esemplare è stato applicato un anello blu con codice alfabetico per monitorare e studiare le rotte migratorie dei fenicotteri.
Le Saline di Priolo, dal 2015, sono l’unico sito di nidificazione del fenicottero rosa in Sicilia, qui, anno dopo anno, il numero delle coppie sta aumentando fino allo storico record del 2020 quando furono censite ben 809 coppie.
Le saline di Trapani proprio per la loro posizione geografica sono un importante e insostituibile luogo di sosta e alimentazione per tantissimi uccelli acquatici migratori che si spostano lungo la rotta migratoria euroasiatica ed africana. Tuttavia la tutela delle specie non riguarda solamente la protezione all’interno del perimetro della singola Riserva, ma si concretizza attraverso la tutela dell’insieme delle zone umide, dove le diverse specie durante un viaggio di migliaia di chilometri trovano le condizioni migliori per nutrirsi, riposarsi, svernare, o riprodursi. Oggi pensando al futuro delle ultime saline rimaste lungo la costa siciliana, al contempo luoghi di produzione del prezioso sale marino e scrigno di biodiversità, esempio di come sia possibile conciliare alcune attività produttive con la conservazione della Natura non può essere sottovalutata l’esposizione delle aree circostanti al sito protetto ad una crescente pressione antropica.