ENEL, Corriere della sera, 12 XII 2017 (abstract)
L’energia che serve in 5 mosse
Indipendenti, coraggiosi e pronti a tutto: negli ultimi anni molti italiani hanno immaginato e inventato un nuovo lavoro.
La sveglia al mattino suona sempre troppo presto, la gestione del tempo è un’eterna sfida con le lancette dell’orologio e i giorni sul calendario. Ma una cosa è certa: ogni ora lavorativa di ogni giorno è vissuta intensamente per arrivare al risultato di un buon fatturato a fine anno, perché lo stipendio mensile fisso non esiste. Non importano le dimensioni del business. Non ci sono distinzioni tra libero professionista, piccolo imprenditore, startupper o commerciante.
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Paura e imprenditorialità: come conviverci. Davanti alla paura ci sono tre reazioni: si evita di affrontare la situazione, si resta paralizzati o si adotta un approccio aggressivo. Cosa contraddistingue un imprenditore? Lui sceglie di lottare per tentare di tenere il timone del proprio destino, anche in presenza della possibilità di fallire. La paura diventa dunque antagonista e non nemica: tiene svegli la notte, ma porta anche a svegliarsi ogni mattina. La paura del fallimento è una componente intrinseca dell’imprenditorialità. Ma bisogna fronteggiarla e vincerla grazie all’ambizione e la voglia di raggiungere i propri obiettivi. E la giusta gestione emotiva.
Iniziare presto e dalle priorità. Svegliarsi presto aiuta a incrementare la produttività, perché all’inizio del giorno si ha più forza di volontà. E si vede con chiarezza quali sono le priorità della giornata. Mai procrastinare, mai. Va bene essere flessibili, ok lavorare sotto pressione e improvvisare in mezzo al caos. Ma farlo tutti i giorni comporta aspetti negativi: la qualità del lavoro diminuisce e lo stress prolungato può incidere negativamente sulla salute. Ideale fare una “to do list”, una lista delle cose da fare partendo dalle più impegnative a inizio giornata e dedicandosi a quelle più leggere e divertenti nel pomeriggio. Deve diventare un’abitudine e le abitudini, una volta adottate, permettono di pensare meno e agire meglio.
Il metodo della “mise en place”. Organizzazione, preparazione anticipata, efficienza, coordinamento e lavoro di squadra. Tutto questo nelle cucine dei ristoranti ha un nome: mise-en-place. Un metodo così efficace che il risultato sembra ottenuto quasi senza sforzo. Dopo aver studiato le mosse vincenti di alcuni famosi cuochi americani, Dan Charnas ha elaborato un metodo per arrivare al successo e lo spiega nel libro “Il metodo è servito” (Vallardi). Charnas ha varato il metodo “work clean”, cioè lavorare pulito, da apprendere attraverso tre principi fondamentali: pianificazione, procedura, presenza. Programmare e progettare le attività, studiare come realizzarle e con quali collaboratori e non dimenticare la giusta concentrazione sul lavoro, cioè la presenza fisica e intellettuale.
Eliminare le distrazioni: concentrazione. Tim Ferriss, autore del bestseller “4 ore alla settimana. Ricchi e felici lavorando dieci volte meno” (Cairo Editore) spiega: Avviare la giornata con serenità per concentrarsi meglio e essere produttivi. Vietato svegliarsi e farsi stravolgere dalle stimolazioni esterne: il telefono che squilla, la mail piena di nuovi messaggi, le richieste incessanti di collaboratori e clienti. Agire e non reagire. «Io cerco di avere i primi 80-90 minuti della mia giornata che variano il meno possibile – spiega Ferriss –. Credo che avere una routine sia necessario per mantenere un certo controllo sulla propria giornata, evitando di diventare “reattivi” agli stimoli esterni e dunque riducendo l’ansia. Ciò rende, di conseguenza, più produttivi».
Affidarsi a partner affidabili. Delegare ai collaboratori. Fidarsi di professionisti in grado di prendersi cura della gestione di incombenze amministrative e legali.