Marco Galluzzo, Corriere della sera, 28 VI 2018
Il presidente del Consiglio italiano: «Io parlo da avvocato». Il collega svedese: «Ho fatto il saldatore (e Macron ha ragione)». Il bulgaro Borisov: «E io il pompiere».
Di quest’articolo (“Summit UE sui migranti tra tensioni e ilarità“) riportiamo il solo sottotitolo in quanto più che sufficiente ad evidenziarne un dato di fondo.
Il nostro premier, infatti, si era convinto che a Bruxelles si ragiona e decide sul filo del diritto e invece ha scoperto, forse con disappunto, che a contare è solo il peso del potere reale di ciascun partecipante e quindi la forza bruta.
Va detto, comunque, che questo vale anche in Italia. Basta osservare come si ragiona nelle Pubbliche Amministrazioni – Tribunali, ovviamente compresi – dove talvolta il diritto è un optional e quando occorre viene ipocritamente usato per giustificare ex post una decisione (qualunque essa sia) frutto di più prosaici e concreti interessi degli stakeholders di turno.
[Nota dello Studio]