Federico Garau, Il Giornale, 8 IX 2020
Attenzione ai vigili “bancomat”. Così ci “svuotano” il portafoglio
Secondo l’ultimo rapporto Aci-Istat dello scorso luglio 2019, le contravvenzioni sono state ben 2 milioni e mezzo solo per superamento del limite di velocità
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Il nostro Paese è sempre più invaso dagli autovelox, attestandosi ormai il triste primato europeo per il numero di dispositivi presenti sul territorio.
Si parla di ben 78,5 milioni all’anno sottratti dalle tasche degli italiani per multe, spesso e volentieri, comminate per eccesso di velocità o divieto di sosta.
Secondo quanto riportato da “Il Giorno”, in questo modo i Comuni, usando i vigili come “bancomat”, riescono ad incassare una cifra che si aggira intorno ad un miliardo e settecento milioni, tutto grazie agli impianti che osservano dalle strade. Nel 2017 le città più soggette a sanzioni erano state Milano, Bologna e Firenze. Stando all’ultimo rapporto Aci-Istat dello scorso luglio 2019, le contravvenzioni sono state ben 2 milioni e mezzo solo per quanto riguarda il superamento del limite di velocità.
Gli incassi sono elevati, in quanto si parte da una cifra minima di 41 euro, fino ad arrivare ad una sanzione di 2.108 euro. Se l’effrazione viene commessa nell’arco della giornata compresa fra le ore 22 e 7, la multa aumenta di un terzo. Non sono mancati, inoltre, negli anni episodi di eccessiva pressione delle sanzioni sui cittadini. Nel 2016, a Filottrano (Ancona), furono comminate ben 18.300 multe in soli 3 mesi. Ci sono stati poi casi di errori clamorosi: sempre nelle Marche, ad un autista fu recapitata una multa di ben 847 euro per eccesso di velocità (secondo l’autovelox aveva superato i 700 km orari).
“Stiamo studiando una causa pilota. Abbiamo creato un gruppo scientifico. L’obiettivo? Far restituire i soldi“, ha dichiarato il consulente tecnico del Centro tutela legale Giorgio Marcon, come riportato da “Il Giorno”. “Non siamo contrari agli autovelox fissi in città, ma visti i limiti minori sulle strade urbane, solitamente 50 chilometri all’ora, non basta che i prefetti li autorizzino come fanno adesso. Devono avere la responsabilità di decidere l’esatta posizione e non il semplice chilometro della postazione di controllo, troppo spesso piazzato in modo nascosto dai Comuni subito dopo una curva e non correttamente segnalato e visibile come prevede il codice della strada”, ha aggiunto il presidente dell’Unione nazionale consumatori Massimiliano Dona.
Intanto, con il decreto Semplificazione, sono in arrivo delle novità per quanto riguarda il codice della strada. Secondo quanto riferito da Associazione sostenitori e amici della Polizia Stradale e riportato da “La Stampa”, si tratta di una vera e propria mini-riforma. Con il nuovo codice, saranno intensificati i controlli della circolazione, con autovelox disseminati ovunque. E adesso a redigere multe non saranno più soltanto gli agenti della municipale: anche ausiliari, netturbini e ispettori dei bus potranno comminare delle sanzioni.