Monica Adorno, Live Sicilia CT, 17 V 2020
Economia
Eventi, perdite irrecuperabili
“Serve una moratoria fiscale”
CATANIA – È la fine di un’epoca? Eventi, congressi, cene aziendali, diciottesimi, battesimi, matrimoni. Un elenco che potrebbe continuare all’infinito e che ha scandito, proficuamente, i battiti di un’economia da 40 miliardi di euro (fino al 2019) su tutto il territorio nazionale. Alla Sicilia spetta una fetta che oscilla tra il 5 e il 12 per cento ma che tocca punte particolarmente rilevanti se focalizziamo l’attenzione sul settore matrimoni che assorbe e supera, da Roma in giù, il 60% del totale. Questo fino al giorno prima del Covid-19. Oggi tutto è cambiato e anche Catania ha pagato il suo pegno con cancellazioni, anche di rilievo, che vanno dal T-Bex a un congresso medico di quattro giorni con mille ospiti, fino all’ultimo dei diciottesimi che in comune hanno la non replicabilità. In altre parole ci sono eventi che una volta persi lo sono per sempre e questi esempi ne sono i più ferventi testimonial: il prossimo T-Bex si farà in California, il congresso medico ha scelto il Canada e i neo diciottenni è più probabile che faranno un viaggio piuttosto che una festa.
Un evento però è ben più di una parola, sotto il suo cielo riunisce infatti professionalità plurime: fioristi, parrucchieri, estetisti, sarti e negozi di abbigliamento, catering e location, automobili, agenzie viaggi, bomboniere, wedding planner, fotografi; allargando spesso le fila a un indotto non facilmente identificabile che potrebbe comprendere anche escursioni, degustazioni e tanto altro. È solo questione di budget e fantasia.
Per capire un po’ meglio cosa rischia, e cosa ha già perso, questo settore abbiamo incontrato – a distanza di sicurezza – alcuni esponenti catanesi di questo mondo: Riccardo Galimberti e Giancarlo Tropea per l’abbigliamento e il commercio; Dario Pistorio per ristorazione e catering; Roberta Alfino per fiori e scenografie e Maurizio Di Prima per il settore sartoria.
Il problema comune è la stagione, il virus purtroppo ha imposto il lockdown nella stagione sbagliata imponendo le chiusure proprio da marzo a settembre, “stando ai tempi scanditi dallo Stato che prevede la, possibile, cassa integrazione fino a ottobre. Quindi fino a quel momento non siamo certi di nulla” ha spiegato Dario Pistorio. Né è possibile credere che tutto ciò che è stato annullato nel 2020 – sono 51.000 solo i matrimoni annullati tra marzo e giugno in Italia – verrà confermato nel prossimo anno, vuoi perché alcune date e location sono già impegnate, vuoi perché non tutti gli eventi bloccati avranno la stessa, diciamo così, vitalità in un altro momento. E vuoi perché l’incertezza resta: a ottobre, dicembre o marzo ci si potrà abbracciare e baciare oppure no? E se la risposta è no, varrà la pena festeggiare a distanza di sicurezza e con le mascherine?
“Noi abbiamo iniziato come negozio di fiori – ha commentato Roberta Alfino – poi ci siamo allargati proponendo una vera e propria consulenza dell’evento, così tanto che ormai i fiori rappresentano circa il 10% dell’allestimento, il 90% lo assorbe la scenografia: sedute, banconi, mise en place. Ovviamente non facciamo solo matrimoni ma eventi in generale. Solo il nostro settore conta in Italia 15 miliardi di euro”.
“Da lunedì sarà un massacro – incalza Giancarlo Tropea -. Accetterei più facilmente che lo Stato mi dicesse di stare chiuso fino a settembre, a patto però che si accollasse bollette, affitti e dipendenti. Intanto però ci siamo attrezzati: igienizzanti per i camerini e anche per i capi che verranno provati dai clienti. È un lavoraccio e servirà tempo per fare tutto questo e non è detto che le persone verranno ad acquistare”.
Che sarà un mondo diverso non c’è dubbio, anche alla luce delle ultime regole che sembrano aver concesso di più alle Regioni, ma lasciano ancora tanti dubbi aperti a cominciare dalle discrasie tra le linee guida imposte dall’Inail e quelle che emergono dall’accordo tra governo e regioni. Ma soprattutto i bambini occupano lo stesso spazio di un adulto e chi, e come, dovrà tenerli legati alla loro sedia? In compenso una cosa è certa, buffet e simili sono banditi fino a ottobre.
“Nella consistente fetta delle perdite rientrano anche i matrimoni internazionali – aggiunge Riccardo Galimberti -. 450 milioni di euro di fatturato in Italia di cui la Sicilia attrae il 37 per cento”. Il nostro panorama offre una suggestione unica tra mare, Etna, isole. “Un evento o un matrimonio organizzato in Sicilia è anche un’esperienza sensoriale – spiega Roberta Alfino – che va molto più in là dell’abito e può coinvolgere anche 200 persone, invitate e spesate, che arrivano dal Libano e soggiornano nell’Isola per una settimana incrementando l’economia di escursioni, degustazioni e souvenir. Neanche a dirlo, anche la scelta della location è frutto di viaggi e incontri che hanno avuto bisogno di tempo e perlustrazioni. Un indotto enorme”.
Eppure non c’è solo il lusso. “Non dobbiamo pensare solo a chi può spendere – incalza Maurizio Di Prima -. Spesso chi viene nella mia sartoria arriva con una ricrescita di capelli di tre cm. Quello che sono venuti a organizzare è il loro evento, ciò che sognano da una vita. Ma è anche l’unico momento in cui può portare suo figlio a spendere 100 euro per un abito. Se salta nel 2020 non è detto che potrà spostarlo all’anno prossimo”. Su una cosa sono tutti d’accordo, per ricominciare serve una moratoria fiscale, prestiti senza iscrizione al Crif fino a ottobre e liquidità.