Libero Quotidiano, 21 VIII 2016.
OLANDA – ARRIVA LA RIVOLUZIONE
Auto a diesel e a benzina vietate
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Rivoluzione per gli automobilisti. Per ora Norvegia e Olanda, ma è un primo passo. I Paesi Bassi si apprestano a compiere il prossimo step verso un futuro senza auto a benzina e diesel. Il 13 ottobre il Parlamento tornerà a discutere la proposta di vietare dal 2025 la vendita di nuovi veicoli con motore a combustione.
Già ad aprile la Camera bassa aveva approvato una mozione in questo senso, che necessita del sì del Senato per diventare legge. Ad avanzarla è stato il PvdA, il partito socialdemocratico che siede nella coalizione di governo. Secondo la proposta, smussata rispetto alla bozza iniziale, che prospettava un divieto assoluto, tra nove anni dovrebbe essere messa al bando solo la vendita di nuovi veicoli a benzina e diesel; chi ne possiede già uno potrà continuare a circolare.
Anche così, tuttavia, la mossa assume un forte significato simbolico, tanto più che i Paesi bassi non sono gli unici a voler dire addio alle auto a benzina e diesel. In India, ad esempio, il governo vorrebbe veder circolare solo veicoli elettrici entro il 2030. In Norvegia, un Paese che già oggi è all’avanguardia sul fronte della mobilità pulita, grazie a un generoso sistema di sgravi fiscali a favore delle auto elettriche, l’esecutivo starebbe discutendo un piano per proibire dal 2025 l’immatricolazione di nuovi veicoli a benzina e diesel. La notizia è stata sì smentita dal ministero dei Trasporti, secondo cui Oslo non progetta una messa al bando, ma vuole usare la carota piuttosto che il bastone per spingere le persone ad acquistare veicoli poco inquinanti, ma è bastata a suscitare polemiche altrove.
In Germania il presidente dell’associazione dell’industria automobilistica, Matthias Wissmann, le ha definite “misure drastiche che non hanno nulla a che fare con l’approccio dell’economia di mercato e spianano la strada a un’economia pianificata ecologica”.
Uno stato che ti obbliga a non comprare automobili a gasolio o benzina potrebbe essere un precedente anche per altri stati Europei.