La Sicilia, 1 V 2020
Il Primo Maggio dei magistrati onorari: «Noi dimenticati dal governo»
Nel giorno della Festa del Lavoro protestano con una nota i 5000 magistrati onorari italiani che in occasione del Primo Maggio vogliono manifestare il disagio in cui versa la categoria. «I proventi del nostro lavoro – è scritto in un documento a firma di tutte le sigle delle associazioni che rappresentano giudici onorari e giudici di pace – sono cessati dal mese di marzo, con la sospensione delle attività giudiziarie, stante l’odioso trattamento economico a cottimo riservatoci. Ad oggi neppure è pervenuto il modesto sussidio disposto con l’art. 119 DL 18/2020, somma irrisoria, nonostante nel nostro capitolo di bilancio siano rinvenibili oltre 200 milioni di euro, soldi destinati ab origine alla magistratura onoraria, che consentono di elevare l’indennizzo emergenziale a cifra più dignitosa, celermente e senza alcuno sforzo economico per l’Esecutivo».
«Ciò che maggiormente ci indigna – scrivono ancora – è l’assoluto disinteresse del Governo per una categoria imprescindibile di lavoratori, che traggono sostentamento pressoché integralmente dallo svolgimento della funzione magistratuale. Oltre a proporre riforme normative irrealizzabili, perché a finanza invariata, per mantenere nel precariato ultra ventennale a cifre prossime al reddito di povertà 5000 servitori dello Stato, l’Esecutivo ora ci nega finanche un contributo economico alimentabile con somme già a noi riservate, puntando così, evidentemente, ad un risparmio di spesa».
«Chiediamo – è la loro richiesta- in considerazione della ripresa ancora lontana, di elevare con decretazione d’urgenza il quantum a noi spettante e di riconoscerlo sino a fine anno o, comunque, sino al termine della emergenza sanitaria in corso».