Erica Di Blasi, Repubblica, 26 III 2018.
Torino: avvocato denuncia spedizione punitiva dei vigili urbani
“Atteso da tre agenti sotto casa. Tutto è nato il giorno prima per una discussione con uno di loro sul casco di mio figlio, 5 anni”. L’assessore replica: “Chiariremo l’episodio, però…”.
Un avvocato di Torino denuncia il comportamento dei vigili etichettandolo come “da sceriffi” e parlando di un vero appostamento sotto casa avvenuto il giorno dopo un primo episodio. Allo sfogo, affidato a un lungo post su Facebook, sono seguiti commenti anche oltre il limite del lecito, al punto che l’assessore comunale alla Polizia municipale Roberto Finardi ha già annunciato che gli autori saranno denunciati e che sarà avviata una verifica interna per capire meglio cosa realmente accaduto. Ma ecco i fatti. L’avvocato Michele Scola, descrivendo quanto a lui accaduto come “ingiusto, avvilente e preoccupante ” , racconta: “Giovedì scorso ho portato mio figlio di cinque anni a scuola, come quasi tutte le mattine in scooter. Parcheggio correttamente vicino a un vigile motociclista e vengo redarguito perché il casco del bambino non è omologato. Tolgo il casco a mio figlio e gli mostro la prova che lo è, ma lui continua a contraddirmi. Lascio perdere e me ne vado. Lui mi guarda malissimo mentre mi allontano”.
Il seguito è del giorno dopo. “Esco dal portone e mi trovo di fianco tre moto della polizia municipale con altrettanti vigili in piedi. Salgo sullo scooter e mi sento bussare sulla spalla da dietro. ” Signor Scola, scenda un po’ e mi favorisca patente e libretto”. ” Perché? Non sono neanche ancora partito. Ma come sa il mio nome?”. ” Un normale controllo, favorisca patente e libretto. E tagliando dell’assicurazione”. ” Ma lei è il vigile di ieri? Cosa fa sotto casa mia a quest’ora? Mi stavate aspettando? E comunque il tagliando assicurativo non è più obbligatorio”. “Sì, la stavamo aspettando”.
Il post su Facebook è stato corredato da una foto che prova l’incontro. Alla fine la multa è scattata per la revisione scaduta. E annunciando una querela, l’avvocato si domanda “se sia accettabile non essere per le strade della città alle 8 del mattino, durante il turno di lavoro per stare, a spese di tutta la comunità, non so quanto tempo ad aspettare un cittadino che non ha fatto niente, pur di poter dare soddisfazione ad un ingiustificabile desiderio di affermazione di potere. Chiedo se sia costume accettabile che due agenti si sottraggano al loro dovere per permettere ad un collega di organizzare quella che non ho paura a definire una vera e propria spedizione punitiva contro un cittadino che, ripeto, non ha fatto nulla. se sia questo lo ‘spirito di corpo’”. I commenti, centinaia, sono stati tutti dalla sua parte.
La replica del Comune non è tardata ad arrivare. “Il bambino dell’avvocato – spiega l’assessore Finardi – stava viaggiando a bordo di uno scooter senza revisione, messo sul predellino anteriore e non sul sedile, come invece sarebbe stato opportuno per ragioni di sicurezza. Questo è quanto accertato e non è di poco conto. Poi, quel che è successo nei rapporti con gli agenti di polizia municipale sarà oggetto di nostre verifiche e probabilmente anche di un giudice, vista l’intenzione del legale di sporgere querela. Ritengo sia un bene che una parte terza valuti e decida sui comportamenti tenuti da tutte le persone coinvolte nel caso ” . Intanto, annuncia l’assessore Finardi, le conseguenze ci saranno per le centinaia di persone che hanno commentato il post su Facebook lanciando insulti contro i vigili urbani.