Il fatto quotidiano, 7 settembre 2013.
Cgia Mestre, Fisco: nel 2013 gli italiani versano 12mila euro a testa.
I calcoli della Cgia di Mestre: la pressione all’iperuranica quota del 44,2% del Pil.
Il solito, triste, record. Quello delle tasse. La mazzata è quella relativa al 2013, anno in cui – secondo le stime della Cgia di Mestre – la pressione fiscale raggiungerà l’iperuranica quota del 44,2% del Pil. Nel dettaglio, tra tasse e contributi, ogni italiano dovrà versare al fisco circa 12mila euro. Si tratta, giusto per avere un’idea, del 120% in più di quanto versavamo all’Erario nel 1980.
Il confronto – Il gettito fiscale e contributivo, nel 1980, era pari a 63,8 miliardi di euro alla fine del 2013, mentre alla fine del 2013 finiranno nelle casse dello Stato 694 miliardi di euro. La Cgia fa poi notare che il dato relativo alla pressione fiscale riferito al 2013 è leggermente inferiore al dato previsto nell’aprile scorso dal Documento di economia e finanza (si attestava al 44,4%). Questo perché le stime degli artigiani di Mestre hanno tenuto conto delle disposizioni fiscali introdotte successivamente, come la proroga delle agevolazioni fiscali Irpef per la ristrutturazioni, il decreto del fare, il differimento dell’aumento Iva e l’abrogazione della prima rata dell’Imu.
“Insopportabile” – Il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, puntualizza: “Non bisogna poi dimenticare che per i contribuenti onesti la pressione fiscale reale, ovvero al netto dell’economia sommersa, si attesta ormai al 53,6 per cento. Inoltre – prosegue Bortolussi – possiamo tranquillamente affermare che nel 2013 gli italiani hanno lavorato per il fisco fino alla metà di giugno. Una cosa insopportabile”.