Giuliano Balestreri, Business Insider Italia, 22 IX 2017
Revolut dichiara guerra alle banche:
“Si sono arricchite impoverendo i clienti. Cambieremo tutto”
Vogliono rivoluzione il mercato del credito e per farlo sono pronti a dare battaglia alle banche italiane. Le stesse banche che secondo il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, “saranno spazzate via dal Fintech”. L’ennesimo colpo all’ecosistema attuale arriva da Revolut, la start up partita nel 2015 da Londra da un’idea di due ragazzi russi, Nikolay Storonsky e Vlad Yatsenko, che adesso sbarca anche in Italia. Con intenti bellicosi: “Sono qui per combattere lo stra-potere delle grandi banche, fornendo agli italiani una soluzione digitale alla banca tradizionale, offerta direttamente sul proprio cellulare”dice il 29enne Gaetano de Maio, coutry manager del gruppo.
Revolut è convinta di avere ampi spazi di crescita lungo la penisola perché le “banche italiane sono sempre state estremamente costose e incapaci di offrire soluzioni tecnologiche adeguate alle esigenze dei propri clienti. Noi – aggiunge il manager – offriamo la soluzione a tutti questi problemi: tagliamo i costi delle commissioni bancarie, forniamo un controllo finanziario completo a portata di mano”.
D’altra parte un italiano su tre è convinto che la banca tradizionale sia destinata a sparire e nella sua ultima relazione al mercato Vegas lo aveva detto chiaramente: “Si va delineando un sistema di rapporti disintermediati tra chi richiede denaro e chi è disposto a prestarlo. Il tutto avverrà online senza costi di transazione”. Revolut, in realtà, va anche oltre: creato un account (“in meno di 60 secondi” assicura de Maio) i clienti possono trasferire soldi in tutto il mondo in modo gratuito; cambiare istantaneamente denaro in 26 valute diverse con il tasso di cambio reale e usare la carta contactless Revolut MasterCard in 120 valute in tutto il mondo senza spese.
Una scommessa che in due anni ha già raccolto 88 milioni di dollari di finanziamenti da business angel e venture capitalist: nel frattempo gli 850mila clienti hanno effettuato oltre 30 milioni di operazioni per un controvalore di quasi 5 miliardi di dollari. In Italia gli utenti sono 10mila, in Grecia – dove non è ancora in programma l’apertura di un ufficio locale – sono 50mila incentivati anche dalla crisi bancaria di Atene.
“E’ il momento giusto per spingere l’acceleratore sull’Italia” dice de Maio che poi aggiunge: “Il fatto che la cultura del digitale non sia ancora così diffusa come l’utilizzo delle carte di credito può essere un vantaggio. Noi comunque siamo pronti ad adatteremo Revolut ai nuovi mercati”.
L’app è in grado di offrire quasi tutti i prodotti di una banca tradizionale a costi di fatto azzerati: i clienti premium – disposti a pagare 7 euro al mese – ottengono servizi aggiuntivi come i bonifici intercontinentali gratuiti in 24 ore o un’assicurazione sanitaria aggiuntiva. “Il servizio base – prosegue il country manager italiano – permette di investire i propri risparmi come già fa Moneyfarm, non ci sono commissioni per l’utilizzo della carta di credito e poi ci sono i prestiti, i pagamenti peer to peer e la funzione budget che permette di tenere sotto controllo la spesa in tempo reale”. Per esempio si può fissare un tetto mensile ai consumi alimentare e ricevere una notifica dall’app quando il limite è vicino. Nell’immediato l’obiettivo di Revolut è arrivare a 50mila utenti entro fine anno, mentre l’ottenimento della licenza bancaria è previsto per la prossima primavera: dopo la società inglese potrebbe lanciarsi anche nel mercato dei mutui.
Sul fronte della sicurezza è possibile bloccare e sbloccare la carta in qualsiasi momento tramite l’app; disabilitare i pagamenti contactless e attivare la funzione di sicurezza anti-frode basata sulla propria posizione. Entro l’anno prossimo, Revolut punta anche a permettere l’utilizzo di Bitcoin e altre cripto valute sulla propria piattaforma.
Scardinare il sistema non sarà semplice, perché le abitudini sono dure a morire così come non sarà semplice convincere i consumatori a versare il proprio stipendio – o i loro risparmi – in un conto tutto online, ma de Maio è convinto che “come in tanti altri paesi, anche in Italia, le persone hanno perso la propria fiducia nei confronti delle banche. Mentre gli Italiani si sono impoveriti, le banche si sono arricchite applicando ai propri clienti eccessive commissioni nascoste, aumentando così a dismisura e in modo ingiustificato i loro profitti in un momento storico così delicato per il Paese”.