Elena Dusi, Repubblica, 17 V 2016.
Lo studio: ecco perché i ricchi sono più solitari
Chi ha un reddito elevato passa in media 10 minuti in più in solitudine al giorno. I poveri hanno una rete sociale più forte fatta di familiari e vicini di casa. Lo dice un censimento che analizza i comportamenti degli americani.
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Dimmi quanto guadagni e ti dirò con chi passi le tue serate. Avere molto denaro cambia ogni cosa. Anche la vita sociale, ha osservato uno studio americano, è direttamente influenzata dalla classe di reddito. I ricchi trascorrono più tempo in solitudine. Ma quando escono, lo fanno solitamente con gli amici. I poveri hanno invece una rete di relazioni più ricca, che pesca soprattutto fra familiari e vicini di casa.
A chiedersi come i soldi influenzino le amicizie sono state Emily Bianchi della Emory University e Kathleen Vohs dell’università del Minnesota, che hanno spulciato 30mila questionari nel General Social Survey, un censimento di lunga data che analizza abitudini e comportamenti degli americani. Nelle loro risposte, i partecipanti devono anche indicare i loro guadagni. Le conclusioni delle ricercatrici sono state pubblicate sulla rivista Social Psychological and Personality Science.
Chi guadagna 5mila dollari all’anno, rispetto a chi ne guadagna 131mila, passa 6,4 sere in più in compagnia ogni anno. I ricchi, ogni giorno, trascorrono 10 minuti in più in solitudine. Quando escono, i più danarosi trascorrono 5,2 serate in più con gli amici rispetto a chi non può permettersi ristoranti o aperitivi. Ma il 25% più ricco del campione, rispetto al 25% più povero, spende 4,6 sere in meno ogni anno con i familiari e 8,3 sere in meno con i vicini o i conoscenti del quartiere.
“Gli studi del passato – scrivono le autrici – avevano dimostrato che il denaro induce autosufficienza e riduce l’interesse per gli altri“. Dal dopoguerra a oggi la cerchia delle relazioni sociali di un individuo medio si è andata sempre più restringendo. Il numero di persone che dichiarano di non avere amici intimi o familiari è raddoppiato tra il 1985 e il 2004. Tanto da spingere lo scienziato politico di Harvard Robert Putnam nel 2000 a pubblicare il suo controverso libro “Capitale sociale e individualismo”. La colpa, in un primo momento, era stata data proprio al boom economico. “Ma il nostro studio – allargano il discorso Bianchi e Vohs – rivela che il reddito è legato anche alle persone con cui si decide di passare il proprio tempo“.
La spiegazione più logica che le due ricercatrici offrono è che più si è poveri più si ha bisogno della famiglia e dei vicini per guardare i bambini, riparare un elettrodomestico, rimediare un passaggio,tagliare il prato. E che difficilmente genitori o cugini accetterebbero di dare una mano se li si vede solo in occasione delle feste. “Chi ha risorse finanziarie limitate – concludono le ricercatrici – preferiscono le relazioni in cui si dà e si riceve aiuto”.