Artemagazine, 20 IV 2022
BIENNALE DI VENEZIA, IL PADIGLIONE ITALIA DI TOSATTI: “UN POTENTE STATEMENT SULLA CONTEMPORANEITA'”
Il Padiglione Italia alla 59a Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia (23 aprile – 27 novembre 2022) è, per la prima volta, rappresentato da un unico artista: Gian Maria Tosatti. Il progetto espositivo, dal titolo Storia della Notte e Destino delle Comete, a cura di Eugenio Viola, si configura come una grande installazione ambientale pensata appositamente per gli spazi delle Tese delle Vergini, di cui occupa l’intera superficie.
Il curatore ha scelto di proporre un progetto che funzionasse come “un potente statement sulla contemporaneità”. Il progetto, infatti, propone una visione dello stato attuale dell’umanità e delle sue prospettive future. Nella sua pluralità di linguaggi e di riferimenti letterari alle arti visive, dal teatro alla musica e alla performance, Tosatti ha dato vita a una complessa macchina narrativa esperienziale che conduce il visitatore in un percorso sensibile, a tratti familiare e in parte spiazzante, con l’obiettivo, non solo di offrire una consapevolezza nuova, ma anche di generare riflessioni concrete sul possibile destino della civiltà umana.
L’opera narra quindi del difficile equilibrio tra uomo e natura, tra sviluppo sostenibile e territorio, tra etica e profitto, facendo espressamente riferimento all’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (sottoscritta nel settembre 2015 da 193 Paesi membri del ONU). Il progetto tocca tutti i temi esplicitati dai 17 obiettivi siglati dalle Nazioni Unite, legati alla salute e all’istruzione delle future generazioni, alla tutela della Natura, allo sviluppo sostenibile rispetto al territorio e al ripensamento di modelli etici di produzione, consumo e profitto.
Un percorso espositivo dall’impianto teatrale
Il percorso espositivo ha un impianto teatrale e la narrazione è articolata in un prologo e due atti: la Storia della Notte e il Destino delle Comete.
Lo spazio della prima Tesa costituisce un viaggio nel Bel Paese e coincide con la Storia della Notte, ovvero il racconto simbolico dell’ascesa e del declino del sogno industriale italiano. Una sequenza di spazi industriali originariamente adibiti a produzioni diverse custodiscono silenziosamente macchine ormai datate e in disuso, oggetti abbandonati e solitari, non si percepisce nessuna traccia della presenza umana che un tempo li rendeva utili e funzionanti. Sono scenari spiazzanti che preparano la visione finale, in cui l’immaginario si ribalta in una vera e propria epifania.
Proseguendo si giunge alla visione finale, il Destino delle Comete, che ricorda come la natura oltraggiata, fin dai tempi del diluvio, non perdoni l’uomo.
L’ultimo spazio si apre su un mare notturno e agitato che sbatte contro le sue pareti. Una fila di lampioni stradali semi-sommersi suggerisce che di fronte a noi dev’esserci stato un piazzale e una strada fino a poco prima, su cui ora non scorre che acqua scura. Sulla superficie minacciosa di questo mare oscuro e imperscrutabile, si leva inaspettatamente un elemento inversamente perturbante, il segno di una pace possibile: uno sciame di centinaia di lucciole che vola su un mondo in cui la Natura ha ripreso il suo dominio e ripristinato la sua crudele legge di suprema bellezza e armonia. È una vertigine che rovescia la desolazione in compassione struggente, in speranza.
«Darei l’intera Montedison per una lucciola», scrive Pier Paolo Pasolini nella chiusa del celebre articolo “Il vuoto del potere” (Corriere della Sera, 1° febbraio 1975) su un passaggio epocale raccontato attraverso la metafora della scomparsa delle lucciole, intesa come ultimo ed efferato delitto del nuovo fascismo: il neocapitalismo. Oggi che la Montedison è andata, il Destino delle Comete può forse simbolicamente rappresentare quella lucciola, sospesa sulla grande distesa d’acqua scura che chiude l’opera, alludendo sì alle conseguenze delle catastrofi ecologiche, ma anche facendo deflagrare, come nella tradizione cara alla tragedia greca, l’elemento catartico dell’opera.
Un forum continuo
Per tutta la durata della mostra è previsto un calendario di incontri di carattere scientifico-divulgativo che vede confrontarsi professionisti ed esperti del settore ecologico–ambientale e protagonisti del mondo della cultura sui temi trattati. Il programma di conferenze si espanderà da Venezia al resto del mondo, grazie al coinvolgimento di una serie di istituzioni internazionali che ospiteranno i dibattiti sui temi affrontati dal Padiglione, vere e proprie ambasciate di Storia della Notte e Destino delle Comete all’estero. Tutti gli argomenti trattati, gli spunti emersi e le riflessioni sviluppate saranno raccolti in un sito web sempre a disposizione di chiunque voglia approfondire la ricerca su modelli di vita e sviluppo alternativi.
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Cliccando sull’immagine in alto si accede al filmato “The making of” del Padiglione Italia alla Biennale Arte 2022