Salvo Fallica, Corriere della sera, 17 VIII 2019
Castagno dei Cento Cavalli, l’albero più antico (e grande) d’Italia
Si trova sulle pendici dell’Etna e secondo alcuni esperti potrebbe avere anche 3-4 mila anni. L’Unesco l’ha definito «Monumento messaggero di pace»
Un luogo da scoprire ed ammirare, un tesoro ambientale e culturale che mostra la ricchezza naturalistica del mondo etneo. Un bene ambientale che fa parte del territorio del comune di Sant’Alfio ed è ben salvaguardato e custodito. Stiamo parlando del Castagno dei Cento Cavalli, l’albero più grande ed antico d’Italia e fra i più antichi e grandi del pianeta. Si trova sulle pendici dell’Etna in una zona caratterizzata da una meravigliosa vegetazione. Questo luogo lo si raggiunge camminando in mezzo a luoghi vulcanici immersi nel verde. L’ampia area boschiva ricade nel Parco dell’Etna, ente che ha lavorato molto negli ultimi anni per valorizzare anche la ricchezza della biodiversità del vulcano attivo più grande d’Europa. Perché come ricorda il vulcanologo e dirigente del Parco dell’Etna, Salvo Caffo: «L’Etna è intriso di verde, ed è stato inserito nel Patrimonio dell’Unesco non solo come vulcano fra i più originali del mondo ma anche per la sua ricca biodiversità. Ed è il vulcano più raccontato da scrittori, filosofi e poeti, oltre ad essere il più studiato dagli scienziati».
Si tratta di un albero plurimillenario, secondo alcuni esperti potrebbe avere anche 3-4 mila anni. Su questo punto vi sono però divergenze interpretative sul piano scientifico fra i botanici, che esulano dal nostro articolo. Di sicuro è uno spettacolo della natura. Da questi luoghi si vede anche la sommità del vulcano. L’albero raggiunge 22 metri di altezza. Sulla circonferenza per il libro dei Guinness dei primati, che lo ha inserito come l’albero più grande del mondo, vanno considerati i tre tronchi che lo compongono (toccano i «57,9 metri di circonferenza»), e non solo quello centrale. È ritenuto un albero dall’eccezionale valore storico e monumentale. In buona sostanza è un’opera d’arte della natura. L’albero è stato raccontato da intellettuali e pittori, ed in particolare fu dipinto da Jean-Pierre Houel che lo fece entrare nel Grand Tour dei viaggiatori europei. Natura, beni culturali, storia, scienza, bellezza estetica. Vi sono molteplici elementi per raccontare ed analizzare la fenomenologia del Castagno dei Cento Cavalli. Così come per il grande vulcano non manca l’aspetto delle leggende. Secondo una di queste, durante una tempesta la regina Giovanna d’Aragona trovò riparo sotto l’albero assieme a suoi cento cavalieri. Secondo un’altra versione si sarebbe invece trattato di Giovanna I d’Angiò. Va sottolineato che si tratta di racconti popolari che non hanno un solido fondamento storico e storiografico.
Scoprire il Castagno dei Cento Cavalli vuole anche dire scoprire le bellezze naturalistiche del territorio di Sant’Alfio, storicamente caratterizzato dalla presenza di splendidi vigneti. Il Castagno è stato dichiarato dall’Unesco come «Monumento messaggero di pace». Ammirare da tutte le angolazioni, come mostra la nostra fotogallery, il Castagno dei Cento Cavalli consente un contatto primigenio con la natura ed anche di viaggiare mentalmente nel tempo. E filosoficamente di cogliere la labilità e brevità dell’esistenza umana rispetto ai tempi lunghi della natura…