Taormina. Profanato per mezzo secolo, il Villaggio Le Rocce rinascerà con l’arte.
Lo scorso 22 novembre, il Villaggio turistico “Le Rocce” di Taormina è stato ufficialmente consegnato alla Fondazione Antonio Presti-Fiumara d’arte con una cerimonia in loco. Un luogo dimenticato per oltre 50 anni rinascerà con l’arte, uno spazio profanato ritorna a vivere in nome del paesaggio e con il valore etico ed estetico che ha sempre caratterizzato le azioni di Fiumara d’Arte. L’iter amministrativo è stato particolarmente complesso come ha sottolineato il commissario Filippo Romano.
Costruita come residenza turistico-alberghiera a cura dell’assessorato al Turismo dalla Regione siciliana nel 1953-1954 per la fruizione dei lavoratori, venne utilizzata solo per pochi anni, cui seguirono decenni di completo abbandono e un passaggio di “proprietà” dalla Regione alla Provincia. La generosa proposta presentata dalla Fondazione di Antonio Presti, ha ridato nuove speranze dopo il fallimento di un project-financing bocciato dall’Urega, “ma è stato necessario un anno di lavoro”, ha aggiunto il commissario Romano, per “dare un solido assetto sostanziale e formale” al contratto di comodato, della durata di 99 anni, che permette alla Fondazione di prendere possesso del bene per la realizzazione delle opere e offre una “finestra” sulla “costituzione di una Fondazione nella quale da un lato verrà conferito il Villaggio Le Rocce e dall’altra l’intero patrimonio artistico che verrà realizzato (articolo 13 del comodato). Anche il sindaco metropolitano, Renato Accorinti, ha messo in rilievo il valore del lavoro istituzionale posto in essere “con animo puro, senza padrini e padroni”, volto unicamente al bene comune.
L’energia, la straordinaria bellezza paesaggistica coniugata con un’atmosfera magica, data dal silenzio, dalla natura, ne fanno “un luogo dell’anima”. Un luogo dove la gente può “ritrovare se stessa”, “con l’anima in cielo ed i piedi per terra”. La tematica della rigenerazione dello spirito e, occorre sottolinearlo, dei luoghi è stata sposata appieno dal mecenate Antonio Presti, che già “vede” oltre il grande valore museale del complesso anche un “luogo onirico”, “un percorso di bellezza”. Non sono astrazioni scollegate dalla realtà, per Presti “la rigenerazione è un impegno universale per far passare quest’opera al futuro”, da qui l’impegno per creare un forte aggancio con la didattica, dai livelli elementari a quelli universitari, immaginando persino un campus e l’avvio di una campagna di collaborazione e sostegno con tutte le forze che crederanno in questo progetto.
L’intendimento della Fondazione di Antonio Presti è di aprire il Villaggio Le Rocce già a marzo, nel fine settimana, ma di certo, vista la situazione del plesso, non sarà un lavoro facile. Per sottolineare anche aspetti , più emozionali che istituzionali, Antonio Presti, ha voluto la presenza di un gruppo di giovani alunni della Scuola Primaria di Castelmola che, al termine della cerimonia, hanno sistemato ai piedi di due alberelli, piantati per l’occasione, alcuni melograni e liberato tre piccole tartarughe. Il melograno simboleggia la prosperità e la tartaruga la longevità, rimandano entrambi all’augurio conclusivo del mecenate Antonio Presti di fare delle Rocce” un “luogo simbolo, punto di riferimento e di rigenerazione”.