da businessinsider.com, 12 II 2014.
IL LATO POSITIVO DELLA CRISI
LAVORO DA CASA CON UN TELEFONO E UN COMPUTER.
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Il lato positivo della crisi è che molte persone tirano su lo stipendio lavorando da casa.
Lo dice Sara Sutton Fell, fondatrice e amministratore delegato CEO del sito FlexJobs.com, che dall’inizio della grande recessione ha registrato un aumento di offerte per telelavoratori.
Grazie a loro gli uffici risparmiano sui costi e non sono costretti ad aprire nuove sedi. Dal 2012, secondo il Bureau of Labor Statistics, uno su cinque ormai lavora dal domicilio, che sia un freelance o un contrattualizzato. E anche per i telelavoratori ci sono lati positivi: evitano lo stress del viaggio in ufficio e non spendono soldi per i mezzi di trasporto o per i vestiti appunto “da ufficio”.
Le opportunità arrivano in diversi campi. In quello medico ad esempio: coordinatori di ricerche, trascrittori, avvocati dei pazienti, radiologi. Tutto ciò che prevede analizzare lastre o dati si può fare a distanza. Si parla coi pazienti attraverso Skype. Addirittura il neurochirurgo può fare il suo lavoro a casa e poi presentarsi il giorno di un’operazione.
Nel campo delle vendite il telelavoratore è perfetto.
Non starebbe comunque in ufficio, deve viaggiare, conquistare clienti. Non si affittano quartier generali, ma si affittano le persone, che peraltro già conoscono i loro vicini, il territorio e sanno muovercisi bene.
Nel campo dell’informatica, non parliamone nemmeno: amministratori, uomini di marketing, chi si occupa di web e software, programmatori, ricercatori. Stanno a casa e lavorano agli orari più strani, anche di notte, se preferiscono.
Lo stesso vale per il servizio clienti, di qualsiasi tipo, dove c’è solo bisogno di un computer e di un telefono. Si può anche lavorare così nel campo dell’educazione: esistono i tutor on line, insegnanti e istruttori grafici.