Michele Serra, L’Espresso, 31 XII 2019.
“GLI ESPERTI PREVEDONO UN RAFFORZAMENTO DEL RUOLO DEGLI CHEF E UN PARTITO DEI CUOCHI…”
Tra le tendenze più interessanti del 2019, gli esperti prevedono un ulteriore rafforzamento del ruolo degli chef. «Tra gli intellettuali – spiega il sociologo Levi-Pumpkin – sono la sola categoria che ancora gode di credito e rispetto presso l’ opinione pubblica. È dunque prevedibile che in ogni settore della società, a partire dalla televisione, gli chef ottengano una visibilità e un prestigio fino ad oggi impensabili».
In tivù
Oltre a “Masterchef”, “Cucine da incubo”, “La prova del cuoco”, “Quattro ristoranti” e “Cuochi senza frontiere”, che già oggi occupano circa la metà di tutta la programmazione televisiva, le case di produzione hanno in serbo molte novità. La più promettente è “Bollirò”, il primo talk-show per soli cuochi, tre ore di diretta sull’ attualità politica. Joe Bastianich farà gli onori di casa e aprirà ogni puntata con un suo monologo sulla situazione italiana.
Tra gli altri ospiti fissi Gregorio Meniconi, il trattore romano inventore della coda alla zozzona (una variante più greve della coda alla vaccinara), star della nuova cucina populista; lo chef Jean-Henry Gavazzi di Biumo, che ha aperto a Milano il raffinatissimo ristorante “Le nuvole e il respiro”, in rappresentanza della sinistra; il cuoco neonazista Bepi Zandomeneghin, che ha imparato il mestiere cucinando gatti nella curva del Vicenza e ha aperto sui Colli Berici un locale concept, “Cicatrici”, noto per gli squisiti spiedini celtici, i coltelli affilatissimi e i camerieri ricercati dalla Digos.
Le serie
Si sta pensando a una nuova edizione de “L’ amica geniale”, molto simile alla prima, ma nella quale in ogni scena, anche quelle per la strada, si cucina qualcosa. Nel finale entrambe le ragazze sposano Carlo Cracco. Per il lancio promozionale si pensa di rivelare la vera identità di Elena Ferrante: altri non sarebbe che Mamma Eufemia, una ostessa di Sorrento, smascherata da un cliente critico letterario perché apparecchia sistemando le posate in corsivo.
A buon punto, per Raiuno, le dodici puntate del kolossal “Vita di Pellegrino Artusi”, il grande gastronomo italiano che, secondo ricostruzioni attendibili, fu anche il vero artefice dell’ unità d’ Italia, l’ ispiratore occulto prima di Manzoni poi delle opere di Verdi, nonché il vero inventore, con cinquant’ anni di anticipo, della penicillina, scoperta in un piatto di garganelli al gorgonzola.
Molto attesa “Besciamella”, la prima serie porno per soli cuoche e cuochi, molto costosa perché ripulire il set richiede giorni di lavoro.
Senatore a vita
Lo chef Cannavacciuolo, secondo i bene informati, farebbe parte del ristrettissimo elenco al vaglio del Quirinale per la carica di senatore a vita. In alternativa, Mattarella potrà scegliere tra Angiola Peirasso, della “Baita del Furmai”, autentica virtuosa del forno a legna e premiata dall’ International Pear’ s Society per il suo impareggiabile formaggio con le pere. E Wilmo Marinellato, che nel roof del Carlton-Hilton di Venezia prepara la miglior frittura di gamberetti e mela cotogna mai mangiata al mondo, anche perché lui è l’ unico che la cucina.
Lo sport
Molte delle pratiche culinarie meritano, ampiamente, di diventare specialità olimpiche. Il Cio ha all’ esame almeno tre nuove discipline. La prima è la bollitura lenta a bassa temperatura, che può arrivare, ormai, anche a due mesi a 45 gradi, come nella straordinaria performance del finlandese Paavo Terrinen, un vero perfezionista: comincia a bollire la renna quando è ancora viva.
La seconda è la sifonatura/gassificazione (una specie di biathlon) dei cibi solidi, specialità nella quale sembra imbattibile il catalano Ardelàn, che nel suo ristorante serve basalto sifonato con guarnizione di cozze. La terza, più tradizionale, sono i cento metri piani effettuati con una zuppiera rovente tra le mani: chi evita di rovesciarla ha un abbuono di tre secondi.
La politica
Un partito dei cuochi: se ne parla con sempre maggiore insistenza negli ambienti romani. Gli analisti lo danno, potenzialmente, al 25 per cento, addirittura al 30 se Carlo Cracco non ne farà parte. L’ idea è dello chef grillino Gino Di Gervasio, che ha aperto un ristorante di cucina valdostana su una piattaforma petrolifera.
La riassume bene in un efficace tweet: «Se so fare bene la maionese, perché non posso governare un paese?». Una tambureggiante campagna social sostiene che la maionese di Di Giuseppe è pessima, ma ormai l’ idea è partita e otterrà sicuramente un clamoroso successo. È lo slogan del nuovo partito degli chef. L’ unica categoria universalmente adorata si prepara così a prendere il potere.